Jackie cammina nell'ombra

Sono rimasta poco, a Greenbury. ma non potrebbe essere altrimenti, quando la narrazione ti prende per mano portandoti a divorare le pagine senza nemmeno accorgerti che il te bollente che hai preparato per coccolarti durante la lettura è diventato ghiacciato senza averlo bevuto. Perché 'Jackie' ha tutto quel che rende tale un romanzo: ha la storia, intrigante sin dalla prima pagina; ha il ritmo, fluido e quasi senza tempo all'inizio e sincopato e accelerato e serrato sin dopo il primo scricchiolio dello scheletro degli equilibri fasulli; ha i personaggi, cui l'autrice ha dato una dimensione psicologica tremendamente esaustiva spesso con poche parole, adoperate con incredibile maestria. Jackie a tutto quel che ti permette di amare la lettura per la sua capacità quasi magica di portarti in un piccolo paese in cui avrò sempre la fortuna di dire 'Ci sono stata'. Jackie è uno di quei libri che deve esistere fisicamente sugli scaffali di quei libri senza i quali non potrei vivere, nonché uno di quei libri che vanno letti e riletti, perché oltre a tutto quel che ho già detto, Jackie ha la spiazzante capacità di dar vita a molteplici interpretazioni, e so già che quando lo rileggerò, fra qualche mese o fra qualche anno, lo vedrò provando altre emozioni, che saranno importanti tanto quanto quelle che ho provato ora quando, girando l'ultima pagina, mi sono resa conto di essere in apnea. Ci sono autori che, come Nicoletta Bosio, hanno costantemente il coraggio e la passione e la voglia di tirar fuori dal cassetto le loro pagine, e che ti fanno sperare che quel cassetto no, non lo chiudano mai, e che vadano avanti a scrivere per sempre, perché lei e le sue storie e il suo modo di scrivere iniziano a mancarti quando senti, fra le mani, che l'ultima pagina si sta avvicinando.

Dopo aver letto la sua precedente opera "La vita allo specchio", non potevo non leggere l'ultimo suo libro, che già dalla copertina mi era sembrato molto intrigante. Il racconto è ambientato in un paesino inglese che ha la particolarità di essere abitato solo da persone anziane. I giovani e i bambini che una volta lo popolavano poco per volta lo hanno abbandonato e le persone rimaste ormai sono tutte di età avanzata. Ciò nonostante il paese funziona benissimo perché tutti si aiutano l’un l’altro e di comune accordo si occupano della pulizia delle strade, della manutenzione dei giardini e così via. Un’altra particolarità è che da molti anni in quel paese non ci sono stati decessi, malgrado l’età avanzata di chi lo abita. La vita scorre tranquilla anche se un terribile segreto accomuna tutta la popolazione. Nessuno osa parlarne, ma tutti sanno cosa è successo. Ognuno cerca di dimenticare e nessuno ne fa mai parola. Questa situazione però ad un certo punto si rompe per un fattore che all’inizio sembra un vero rompicapo.Piccoli furti cominciano inspiegabilmente a verificarsi. Dopo qualche tempo la prima morte di un abitante getterà il panico nella piccola popolazione, ma a questa ben presto ne segue un’altra e un’altra ancora.I giardini, prima impeccabili, cominciano ad ingiallire e tutti gli abitanti cominciano a farsi domande che rimangono senza risposte.Il racconto continua presentando di volta in volta risvolti inaspettati fino ad arrivare al colpo di scena finale, del tutto inaspettato.Il libro è scritto benissimo, con belle descrizioni dell’ambiente e dei personaggi che sembrano così veri che sembra quasi di vederli.Nicoletta Bosio mostra ancora una volta la sua bravura nel condurre il lettore dall’inizio alla fine della narrazione senza stancarlo mai e senza mai essere banale. Cinque stellette ben meritate. Consigliato a tutti coloro che vogliono passare qualche ora con una buona lettura. Mariagrazia Perricone