La Juventus del dottore. Dalla prima stella alla Juve della triade

il libro mi è piaciuto molto, scritto molto bene dall'autore praticamente si legge da solo. E' un libro che ti fà tornare indietro con la memoria ad un epoca in cui lo stile juve era uno stile di vita, in cui tutti gli juventini di ogni grado e ceto sociale si rispecchiavano. In questo libro si rispecchia anche il forte senso di appartenenza dell'autore, la sua juventinità. La juve del dottore e un libro che noi tutti juventini dovremmo leggere, anche i più giovani che conoscono poco questo uomo straordinario che ha fatto grande la juve, un uomo che anche nei suoi ultimi momenti di vita ha pensato alla juve suggerendo a moggi e giraudo di ingaggiare fabio capello come allenatore.

Ne ho iniziato la lettura quasi per caso e in un momento impensabile. Come impensabile è stato il piacere nello scorrere quelle pagine eleganti e argute, lievi ma mai banalmente leggere: una lettura che scorre veloce e che cattura il lettore. E, altrettanto impensabilmente, dopo poco (dopo poco ?) mi sono ritrovato a pag. 120. Quanto tempo era passato ? Qualche minuto, a me pareva: ed erano invece trascorse più di un'ora e mezza. C'è proprio tutto in questo libro. La cronaca sportiva, la storia di una famiglia, di una città , del costume di quegli anni, la storia con la A maiuscola: e pertanto tu leggi, rifletti, vedi le immagini del campo e scorri le immagini della vita. Il calcio come metafora della vita. Un calcio lontano dall'assordante vociare che se ne fa ai giorni nostri. E grazie all'effetto magico della lettura, se ricava un piacere anche visivo, paradossalmente più intenso delle mille immagini che ogni giorno bombardano le innumerevoli reti, tematiche o no, dedicate al calcio giocato! E poi ci sono le firme illustri del giornalismo eroico e purtroppo passato (Caminiti, Brera, Pozzo, Panza e altri ...): di fronte alle quali, impensabilmente, non sfigura affatto la penna di Nicola Negro. Chapeau! Pregusto già il piacere di leggere il tuo prossimo libro.

Un bellissimo viaggio nella storia della Juventus dal dopoguerra ai giorni nostri prima che il terremoto di calciopoli distrugesse una delle società più forti del panorama europeo e non soltanto a livello calcistico. La storia di un grandissimo uomo che dedicò tutta la sua vita ad una passione, che non lo ha mai lasciato neanche quando la malattia lo allontanò dai sui numerosi impegni: Umberto Agnelli e la Juventus, il suo modo di concepire una squadra vincente, passando attraverso programmazione e lavoro. Politica questa che venne ripresa negli 90 quando chiamò Giraudo e Moggi nell'opera di ricostruzione. Un bellissimo racconto per gli amanti della fidantazata d'Italia che possono ripercorrere con questo libro un pezzo della sua storia. Un parallelismo tra la vita di Umberto e la Juventus, che penso l'autore voglia riflettere oggi che Andrea, alla stessa età del padre, come allora, si trova a ripercorrere quello che è stato un connubio di passione e vittorie.