Katherine o gli inattesi colori del destino

"Era primavera quando ho cominciato a fare caso ai messaggi. Allora erano criptici, stuzzicavano la mia curiosità.". Non mi capita spesso di svegliarmi prestissimo per il forte desiderio di proseguire la lettura che durante la notte ho lasciato riposare sul cuscino a fianco. Questa mattina è successo. Katherine di Rupert Thomson, NNEditore. Un freddo originale e che da vita, un freddo che determina nostalgia. Un freddo che insegue. Un freddo da inseguire. Un freddo che può tramutarsi in calore? Una storia particolare, c'è anche Roma. Una Roma conosciuta, ma ci sono anche altri luoghi, noti e impensabili. Personaggi comuni e improbabili. Lingue che si rincorrono, musiche che si accavallano. Come al solito preferisco non anticipare niente, chi lo leggerà potrà entrare con una crescente suspense nell'onirico dei pensieri in viaggio nello spazio e nel tempo. Davide Bowie ama particolarmente questo scrittore, affascinata ne comprendo il motivo.