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Struggente, forte e crudo. Jean Reno è magnifico e credibile, i personaggi sono caratterizzati ottimamente, niente esagerazioni o macchinazioni incredibili. Semplicemente un bellissimo film che tocca temi come l'amore, la morte e la solitudine senza vergogna o buonismo, senza peli sulla lingua, facendoteli vivere e provare attraverso gli occhi degli attori.
Leon, è una storia di sentimenti; un capolavoro indiscusso del sempre eccellente (all'epoca naturalmente più giovane) Luc Besson. Questa pellicola è l'incontro di 2 destini sincronici che vanno in risonanza generando amore, complicità, fiducia, condivisone oltre le convenzioni e senza le prigioni di regole che fanno male a tutto. Una bella favola di 2 entità energetiche che si intrecciano in uno scambio di amore assoluto (estremo) oltre i corpi che non possono inevitabilmente comunicare. Leon è l'antieroe con il quale lo spettatore non può identificarsi (moralmente). Partendo con questo presupposto il regista francese ci mette sulle montagne russe: il poliziotto è il cattivo, il sicario salva la bambina, il finale ci lascia di stucco. I personaggi sono estremamente profondi, hanno motivazioni assolutamente non banali e credibili e la crescita degli stessi dall'inizio alla fine del film è enorme. In termini narrativi è un gioiello: semplice e complesso, narra una vicenda tutto sommato lineare che si trasforma in un intricato sistema di interdipendenze che ci colgono alla sprovvista grazie appunto alla caratterizzazione inusuale dei vari personaggi. Tutto senza mai eccedere nella violenza del film d'azione o nello smielato del film sentimentale. E' una storia di un sicario analfabeta 40enne e una bambina di 12 anni che non cade mai nel morboso e, anzi, ha dei momenti di dolcezza infiniti. Non cogliere questi particolari e tutti (tanti, troppi) quelli che non ho citato è inqualificabile, sia semplicemente parlando di sensibilità individuale che, peggio ancora, di un livello professionale. Squisito; anzi no, l'ho già scritto. Capolavoro!
Sarò crudele ma probabilmente l'unico errore commesso da Lèon e di aver aver aperto quel giorno la porta a Mathilda. Non sono stati i poliziotti ad uccidere la Bestia, ma è stata la Bella. La scena dove Mathilda spara sei colpi di pistola in rapida succesione dalla finestra dell'appartamento di Lèon mi pare un pò eccessiva, e a mio giudizio penalizza un pò il film.
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