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Anno edizione: 2015
Anno edizione: 2009
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Si tratta di uno di quei libri che, in una società avanzata dal punto di vista etico, non dovrebbero esistere. Un testo estremamente disturbante, ma dall'immenso valore filosofico. Una lettura che ho trovato atroce ed allo stesso tempo illuminante. Consigliato vivamente, da leggere e meditare con attenzione.
Saggio decisamente illuminante, ormai un classico del movimento animalista, in cui Singer espone in modo assolutamente rigoroso la propria tesi: gli animali, in quanto esseri senzienti, cioè capaci di provare dolore e ricercare il benessere, hanno diritto alla medesima considerazione degli esseri umani. E' un testo che fa arrabbiare, piangere, riflettere e che mette in discussione alcuni tra i basilari principi su cui abbiamo impostato la nostra esistenza come esseri umani.
"Raramente ci soffermiamo a riflettere che l'animale che uccide con meno ragioni per farlo è l'animale umano. Consideriamo feroci i leoni e i lupi perché uccidono; ma essi devono uccidere, o morire di fame. Noi uccidiamo gli altri animali per divertimento, per soddisfare la nostra curiosità, per adornare il nostro corpo, per compiacere il nostro palato". (p. 230) "Gli umani sono in grado di vivere senza uccidere, gli altri animali non hanno altra scelta se vogliono sopravvivere. [...] È strano come gli umani, che normalmente si considerano tanto superiori agli altri animali, impieghino, qualora sembri sostenere le loro preferenze dietetiche, un argomento che implica che dovremmo volgerci agli altri animali per riceverne ispirazione ed insegnamento morali". (p. 232)
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