Il libro egiziano delle due vie

Dico subito che non si tratta delle due vie di tipo morale, come qualcuno potrebbe pensare all’inizio, senza sapere niente, la via del bene e del male, allacciandosi all’ebraismo o al cristianesimo, qui si parla di “una via di terra e di una via d’acqua” [CT (Sp 1035) VII 282a] [CT (Sp 1072) VII 339e], e l’errore sta nel considerarle come vie che si sperimentano tutti i giorni per terra e per mare, no, si tratta d’altro, si parla del “Libro del Mondo sotterraneo dell’Ordine stabilito, di Ra” [CT (Sp 1116) VII 447e] [CT (Sp 1130) VII 470b]. Innanzitutto sono vie legate alla Duat, al Mondo sotterraneo, quindi legate a quel famoso “Registratore angelico divino” di cui parlo spesso, senza il quale non è possibile alcuna soluzione, perché i paralleli terreni non possono reggere la peculiare e straordinaria situazione in cui il Gabrielino si viene a trovare e a dover fare i conti. Rapporti con animali pericolosi, e che ‘tipo’ di rapporti, sono impossibili nella realtà terrena, ma non in quella celeste divina. Non si tratta nemmeno di ‘Inferi o Ade’ come le successive culture hanno interpretato, ben diversi e ben più alti sono i fenomeni in atto, con grandi capacità generative celesti divine, si tratta quindi di una “Nascita celeste divina come nuovo Dio Gabriele Horus”, con tutti gli annessi e connessi conseguenti.