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Recensioni Il manicomio chimico. Cronache di uno psichiatra riluttante

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Oggi il manicomio non c piu costituito da fasce, muri, sbarre, ma c diventato astratto, invisibile. Si c trasferito direttamente nella testa, nelle vie neurotrasmettitoriali che regolano i pensieri. Il vero manicomio, oggi, sono gli psicofarmaci. Stiamo oltretutto assistendo a una vera e propria mutazione antropologica: agli psichiatri, e alle case farmaceutiche, non bastano piu i malati da curare, ma servono anche i sani. Lutto, tristezza, rabbia, timidezza, disattenzione, non sono stati d'animo fisiologici, ma patologie da curare con il farmaco adatto. Cipriano sottopone a una critica severa i principali dogmi della psichiatria Tmodernat: a cominciare dalla diagnosi, ovvero l'urgenza burocratica di considerare Tmalattiat qualunque disagio psichico, a cui segue l'immancabile prescrizione di un farmaco. E quando i farmaci non sono sufficienti, ritorna l'uso nascosto delle fasce e dell'elettrochoc. C questo il nuovo manicomio, meno appariscente, piu discreto, in cui diagnosi e psicofarmaco dominano la scena.Piero Cipriano (1968), medico psichiatra psicoterapeuta, di formazione cognitivista ed etnopsichiatrica, ha lavorato in vari Dipartimenti di Salute Mentale d'Italia, dal Friuli alla Campania, da qualche anno lavora in un SPDC di Roma. )
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