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Da vedere, una ottima ricostruzione del dietro le quinte della grande crisi finanziaria
È un film che ho visto tre volte per la sua drammaticità, ma anche complessità. Siamo nel 2008, anno in cui negli Usa vi è l'inizio della fine, ossia la svendita di titoli spazzatura, per lo più mutui subprime, che causeranno ingenti perdite a tutte le banche sul mercato mondiale e provocheranno la lunga crisi economica da cui non siamo ancora usciti. Per meglio comprenderlo è utile fare ricerche sui mutui subprime e sulle cause che hanno generato la crisi economica attuale. Ottimo film che ci fa capire tutta la nostra impotenza di fronte alle scelte dell'alta finanza.
Riuscita opera prima per il regista J.C. Chandor, che guida un cast di prim'ordine in un film volutamente algido e dal ritmo compassato, mettendo in scena le anemiche passioni degli spregiudicati traders di Wall Street, che misurano tutto con il metro del denaro, accumulano profitti enormi ma non sufficienti a riempire il deserto delle loro vite, e non dimenticano di radersi e di aggiustarsi il nodo della cravatta anche nel mezzo della tempesta (finanziaria). Tutto si svolge in una notte, quando i vertici di una banca d'affari studiano come salvare se stessi e la società dall'imminente crisi, a costo di trasferire alle più o meno ignare controparti i rischi nascosti nelle proprie attività finanziarie. Sono a malapena sfiorati dal dubbio che si tratti di un comportamento estraneo alla deontologia professionale, per usare un eufemismo: la logica è quella della sopravvivenza, e l'etica è quella della fedeltà all'azienda. Del resto, fa riflettere il passaggio in cui uno dei protagonisti replica all'esitazione di un giovane collega, dicendogli che loro non sono i colpevoli, quelle sono le regole del sistema e anche la gente normale, che ora sarà messa in gravi difficoltà dal loro comportamento, per anni ha beneficiato del funzionamento dello stesso sistema, mantenendo con il debito un tenore di vita altrimenti impossibile. Meditiamo...
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