I Medici. Decadenza di una famiglia - Matteo Strukul - copertina
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Letteratura: Italia
I Medici. Decadenza di una famiglia
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Descrizione


Dal vincitore del premio Bancarella un grande romanzo storico. Fra intrighi di corte, bugie, assassinii e spettacolari evasioni, l’eterna lotta di Maria de’ Medici contro nemici intenzionati a sottrarle la corona ed esiliarla.

«Un romanzo appassionante»Marcello Simoni

La Parigi del diciassettesimo secolo è l’essenza del vizio e della violenza. Maria de’ Medici, da poco sposa di Enrico IV di Borbone, si trova ben presto a fare i conti con le mire rapaci di Henriette d’Entragues. Con un documento scritto, Enrico stesso ha promesso alla propria favorita di prenderla in moglie, e ora quel foglio è l’arma con la quale ricattarlo. Ma non è l’unica minaccia: un’altra arriva da un gruppo di nobili che cospirano per rovesciare il trono. Avvertendo che le sorti proprie e del re sono sempre più critiche, Maria decide allora di affidarsi a Mathieu Laforge, spia e sicario abilissimo, capace di sventare più di una congiura. Ma la regina non sa ancora che il suo destino sarà segnato dalla lotta costante contro coloro che vogliono la fine del suo regno. Quando Enrico IV di Borbone muore, vittima dell’ennesimo complotto, all’orizzonte si profila, inarrestabile, l’ascesa di un astro di prima grandezza della politica francese: il cardinale di Richelieu. Sarà proprio lui, dopo la morte del re, ad acquisire un potere sempre maggiore, tradendo colei che più di chiunque altro ne aveva favorito la fortuna: Maria de’ Medici.

Dettagli

23 ottobre 2017
383 p., Rilegato
9788822707734

Valutazioni e recensioni

  • Soddisfatta

  • Antonia Dragone

    In I Medici: decadenza di una famiglia la parabola di Maria De Medici che viene tracciata è puntuale fino all'ultima coordinata. Moglie amata di Enrico IV, sovrana osteggiata dai pari e dagli aristocratici per via delle sue origini italiche tanto quanto per l’ingombrante paragone con l’altra Medici, Caterina. Invise furono pure le compagnie a cui legò il suo nome e la sua lungimirante generosità verso gli italiani che alla corte di Francia superarono per titoli e ricchezze la progenie di famiglie più antiche e dal nome più blasonato (la famiglia Concini su tutte). Quando nel maggio 1610 venne nominata regina reggente (in vista di una lunga campagna che avrebbe tenuto Enrico lontano dal trono per molti mesi, campagna che si concluse ancora prima di iniziare in virtù della morte del sovrano avvenuta appena 4 giorni dopo), il suo potere dovette scontrarsi con le ferree opposizioni da parte di coloro i quali la ritenevano incapace di governare un paese dalla forte tradizione storica e politica, minacciato al suo interno dalle laceranti guerre di religioni, quelle tra cattolici e ugonotti in primis (va da sé che la sovrana parteggiasse per i primi) e, all'esterno, dalle agitazione ai confini spagnoli. Furono, gli anni della reggenza, anni di turbolenti equilibri imperfetti, di tradimenti dietro ogni angolo, e dunque cospirazioni a ogni voltar di pagina. Anni in cui il suo diritto a governare il paese dovette, più e più volte, essere ribadito con fermezza. L’ascesa al trono del figlio, Luigi XIII (fatto sposare ad Anna d’Austria da cui nascerà il futuro Re Sole), lungi dal rappresentare la conferma della linea politica materna, spazzò via con un sol colpo tutto ciò che ella aveva fatto, senza contare che i nobili vicini alla regina madre, come Concino Concini e sua moglie Leonora Galigai, furono fatti arrestare e poi condannati a morte per squartamento. Luigi XIII fece estromettere la madre, la esiliò presso il Castello di Blois da cui Maria fuggì nascosta in una cesta per muovere subito guerra al figlio, a Pont-de-Ce, guerra da cui uscirà comunque sconfitta. Nel frattempo stava sorgendo, in Francia, l’astro di Armand-Jean du Plessis, il cardinale Richelieu, che ben presto accentrò nelle sue mani sorti e potere del paese spingendolo prima verso una dura persecuzione degli ugonotti asserragliati alla Rochelle, e rivolgendosi poi contro l'Impero Asburgico per la successione del ducato di Mantova, fino alla sanguinosa Guerra dei Trentanni con la quale la Francia intendeva strappare alla Spagna il predominio sull'Europa. l materiale su cui Strukul si è trovato a fare ricerche storiche, acquisire documenti, assimilare informazioni è, come si può ben intuire, davvero vasto (tanto più che non solo di fatti ed eventi bellici si tratta, ma anche di usi, costumi; come ci si vestiva all'epoca, cosa si mangiava, quali erano le condizioni minime di sopravvivenza del popolo) e questo fa de I Medici: decadenza di una famiglia, un romanzo storico per eccellenza

  • Questo libro di Matteo Strukul è davvero fantastico ed è un libro tra lo storico e il romanzo. La storia della famiglia Medici e il loro potere mi ha sempre incuriosita e in questo libro è spiegata davvero bene tra cospirazione, amore e tradimenti. La lettura del libro è molto interessante e la consiglierei anche per letture scolastiche per approfondire la storia fiorentina. La lettura è scorrevole e coinvolgente frutto di un duro lavoro dello scrittore. Non vedo l’ora di incominciare a leggere il secondo e il terzo libro. Matteo Strukul è riuscito a rendere la lettura di questa storia vera meno pesante e anche intrigante. Ovviamente non è uno di quei libri che molte persone amano anche perché è storico e ovviamente non parla solo di intrighi e amori, ma si concentra sulla storia della fantastica e bellissima città di Firenze

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