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Libro particolare, abbastanza lento. Una chiamata continua che ricorda al protagonista che "deve morire.." mi aspettavo decisamente qualcosa di più, decisamente più ironico, che strappasse qualche risata, ma che portasse a riflettere, invece è rimasta una storia un po' anonima. Non lo rileggerei.
La storia in sé stessa non è particolarmente coinvolgente, un po' lenta all'inizio, però non posso dire che mi sia dispiaciuta.Il racconto si sviluppa intorno al mistero di una strana telefonata che perseguita, uno dopo l’altro, un gruppo di anziani , tutti appartenenti alla buona società londinese. “Ricordati che devi morire” è il contenuto di questa telefonata, che crea scompiglio nei destinatari. Il romanzo crea comunque una continua suspence perche' non si riesce a capire chi sia il portatore di questi inquietanti messaggi ( io l'ho capito nelle ultime pagine). L'autrice ha la capacita' , anche in altri suoi libri, di regalarci una scrittura elegante ma a volte anche spietata.
"Ricordati che devi morire"....è questa la frase ricorrente in un libro, a mio avviso, indimenticabile. Siamo in una delle opere più belle della signora Spark, purtroppo scomparsa di recente.Il libro è ironico, tagliente, lucido e doloroso....almeno per tutti coloro che temono la vecchiaia e la morte. In una delle interviste più recenti, Muriel disse:" Non ho paura di invecchiare, perchè sono già vecchia" ed è forse questo il segreto per non rimanere travolti dalla trama di questo libro, dove la morte viene vista con una tale semplicità come prendere un caffè al bar.I personaggi sono semplici e complessi nello stesso tempo, difficilmente nelle opere della Spark si riesce a capire da quale parte si nasconde il torto o la ragione.Una medaglia a solo due facce e qui, nostro malgrado, le facce sono sono più di due e, alla fine, si ha sempre l'impressione di non avere capito tutto ciò che Muriel ci vuole comunicare, tanto complesso e intrigante è il suo modo di concepire la realtà e insieme la finzione che ogni personaggio, nei libri della Spark, trasmette. Per chi non conosce le opere di Muriel, consiglio di iniziare dall'ultimo "Invidia", perchè affrontare questo "Memento Mori" come prima lettura potrebbe essere un tantino devastante. Eppure la Spark sembra sorridere nel raccontare questa storia, perchè in fondo a tutto per superare i danni della vita, forse, occorre un pò di ironia ...e Muriel ne è una delle più grandi maestre.
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