A mio parere Franz Kafka è stato lo scrittore che, più di tutti, è riuscito a dare un volto, una voce a quello che sentiamo. È come se, grazie alla sua immensa profondità, fosse stato in grado di scolpire l'animo umano. In questo libro di racconti l'alienazione, il troppo sentirsi, le incomprensioni, le paure più intime vengono annotate nero su bianco. L'autore entra dentro di sé, ti prende la mano e ti trascina in un mondo (che è il mondo di ognuno di noi) pieno di forme bizzarre e incomprensibili, colmo di allucinazioni e dialoghi apparentemente insensati, ma carichi di bellezza. I critici attribuiscono a Kafka il cosiddetto "allegorismo vuoto", per indicare una situazione che rappresenta "altro", ma quest' "altro" resta comunque indecifrabile. Non ho la pretesa di affermare che i critici siano in errore, perché di certo non è così. Eppure sono certa di poter asseverare che l'incomprensibilità di Kafka non è data da un non senso di fondo, bensì da un significato talmente profondo e vasto, da risultarci incomprensibile. Leggere Kafka è come accendere una luce nella miniera che ci portiamo dentro. Consiglio questo libro a chiunque avverta il bisogno di sentirsi, di indagarsi, di entrare dentro di sé e infine ammirare la sua anima scolpita da uno di più grandi autori del XX secolo.
La metamorfosi e tutti i racconti. Ediz. integrale
Questi racconti, al loro apparire, ebbero subito l'effetto di "un colpo d'ascia in un mare di ghiaccio". Dopo di essi, la letteratura non fu più la stessa. Con l'essenzialità stilistica di un nuovo classico, Kafka, in queste pagine, mette in scena un conflitto mortale: quello tra vita e scrittura. Non rifugio o medicamento per le ferite dell'esistenza quotidiana, non strategia di appropriazione di sé e della propria identità, la letteratura si fa discesa agli inferi dell'umano. Come cognizione del negativo, la scrittura si trasforma per Kafka in un "assalto al confine estremo": un confine contro il quale si infrange. Nel sereno distacco anche dal proprio senso di alienazione è la grandezza dell'arte kafkiana. Il lamento qui si fa perfetto e acquista una enigmatica bellezza. Introduzioni di Fabrizio Desideri e Giulio Raio.
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Anno edizione:2015
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Giulia Maturani 10 maggio 2018
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Ho letto con attenzione questo libro e mi ha catturato. La trama è inquietante e riflette pienamente come che la società è capace di trasformare un singolo individuo. Il tutto inizia molto tranquillamente, ma man mano la storia si fa più cupa e contorta. La sensazione che mi ha accompagnato, procedendo lungo la lettura del libro, è stata un misto di orrore e compassione. Questo libro riflette molto bene tutti i temi che Kafka tratta nelle sue altre opere, come quello dell'irrealismo.