Mio caro serial killer

Un serial killer uccide a Barcellona, le sue vittime sono tutte donne sole, senza famiglia o amici stretti e hanno un piccolo segreto in comune: si sono rivolte a un’agenzia matrimoniale per trovare compagnia maschile. Per Petra Delicado, l’ossimorica poliziotta protagonista dei gialli di Alicia Gimenéz-Bartlett, non sarà un caso semplice: l’assassino sfigura le sue vittime, le umilia dopo averle ammazzate e Petra fatica a mantenere la lucidità di fronte a quelle scene del crimine. Deve inoltre condividere le indagini con un collega dei Mossos d’Esquadra, il corpo di polizia della regione autonoma della Catalogna: Roberto Fraile è uno stakanovista molto distante di ritmi di lavoro dell’ispettore Delicado e dall’abitudine, ormai consolidata nella coppia composta da lei e dal fido viceispettore Garzón, di bere qualche birra alla Jarra de Oro per scordare le grane del lavoro.

Non manca anche in questo episodio la vita privata di Petra che, come spesso accade, rappresenta una fonte di stress non indifferente: l’arrivo inaspettato della vivace suocera metterà a dura prova i suoi nervi, soprattutto perché l’anziana si improvviserà detective e con la sua curiosità morbosa si impiccerà nelle indagini della nuora. Sarà in grado Petra di risolvere il caso? Per scoprirlo basterà leggere il romanzo, che scivola via veloce come una bella birra ghiacciata bevuta a fine giornata alla Jarra de Oro, tra la suspance dell’indagine e i botta e risposta sempre divertenti di Petra e Garzón, resi ancora più incalzanti dalla presenza del nuovo arrivato.

Recensione di Laura Mosconi