Missa Vivat Felix Hercules

Una messa per il duca di Ferrara Ercole II d'Este
Originario della cittadina belga di Ronse, Cipriano de Rore seppe incarnare con la sua produzione l'aspetto multiforme e le influenze cosmopolite dell'epoca franco-fiamminga. Non è facile sovrastimare il ruolo che ricoprì nell'ambito della storia della musica e la sua straordinaria posizione tra la prima e la seconda prattica contribuì a renderlo al tempo stesso un fedele guardiano della tradizione e uno dei più arditi pionieri della "nuova musica". Concepita secondo le logiche delle messe dedicate a principi secolari, la Missa Vivat felix Hercules secundus venne composta con ogni probabilità da Rore poco dopo il suo arrivo a Ferrara e sotto questo aspetto può essere considerata come un omaggio al suo potente datore di lavoro Ercole II d'Este, il cui nome venne eternato in maniera sublime dal compositore franco-fiammingo. In tutte le parti della messa il tenore canta il verso "Vivat felix Hercules secundus, dux Ferrariae quartus" (Felice vita a Ercole II, quarto duca di Ferrara). Al testo dell'Ordinario, in questa messa è stato integrato un secondo livello dai contenuti decisamente più terreni, che - mediando tra la sfera sacra e quella profana - contribuisce a dare al signore di Ferrara una dimensione quasi divina. Oltre a questa celebre messa, il programma di questo disco comprende una bella silloge di mottetti dello stesso Rore, opere per le quali l'autore utilizzò tecniche compositive come il canone, il cantus firmus e il soggetto ostinato.