Mankell: sempre lui, in gran forma. Il giallo come pretesto per parlare di questioni di attualità, in questo caso di cyber terrorismo. Ottimo uso della suspense, colpi di scena a raffica. Se proprio dobbiamo trovargli un difetto è quello di strafare con subplot ambientati in zone quanto più distanti dalla meravigliosamente deprimente Svezia di Wallander. La descrizione del mondo del computer come un "muro di fuoco" come una critica al mondo moderno. Consigliato!!
Muro di fuoco. Le inchieste del commissario Wallander. Vol. 8
Dopo una serata trascorsa in un locale, due ragazze, di cui una minorenne, aggrediscono un tassista con un martello e lo finiscono a coltellate. Il commissario Wallander non riesce a crederci, incapace di trovare una logica nei gesti dei nuovi assassini, ma è sicuro che quell'omicidio nasconda qualcosa. Altri delitti lo coinvolgono in indagini sempre più complesse: il cadavere di un uomo viene trafugato dall'obitorio e riportato ai piedi del Bancomat dove era stato ritrovato; qualche, giorno dopo, in seguito a un imponente blackout, in una centrale elettrica si scopre il corpo carbonizzato di una ragazza. Diversi tasselli di un unico disegno. Per ricomporlo, Wallander deve affrontare una nuova dimensione del crimine.
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Anno edizione:2010
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Libro dove l'informatica la fa da padrona e non è male visto che è stato scritto alla fine degli anni '90 quando il campo dell'informatica non era certo sviluppato come oggi, quindi assolutamente onore al merito. Poi c'è sempre lui, l'inimitabile commissario Wallander, che tra dibattiti interni, ragionamenti e qualche piccola concessione fuori dalla legalità non può non piacere. L'indagine è veramente complessa, con omicidi apparentemente non legati tra loro, in realtà c'è un filo comune che li unisce e tutto è svolto con una scrittura superba e copi di scena distribuiti nei momenti giusti per tenere il lettore con il fiato sospeso. Assolutamente da leggere.
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Non si vorrebbe smettere mai leggere.