Hugo Kaun (1863-1932): Quintetto in fa minore per pianoforte, due violini, viola e violoncello op. 39; Ottetto in fa maggiore per clarinetto, corno, fagotto, due violini, viola, violoncello e contrabbasso op. 26; Quintetto in fa diesis minore per due violini, viola e due violoncelli op. 28
Lontano e vicino Hugo Kaun? Mai sentito nominare! Sebbene oggi il suo nome sia pressoché sconosciuto, nel corso della sua vita il berlinese Hugo Kaun godette di un notevole successo sia come compositore sia come direttore di coro, anche se a Milwaukee, nel Wisconsin, città situata ad anni luce di distanza dalle grandi capitali musicali europee. Con questo disco i componenti del Berolina Ensemble iniziano un viaggio di riscoperta della sua produzione, caduta da troppo tempo nell’oblio. L’Ottetto, il Quintetto per archi e pianoforte e il Quintetto n. 1 per archi presentati in questo disco rivelano una scrittura estremamente originale, che riesce a fare coesistere brillantemente gli elementi della grande tradizione romantica tedesca, dando vita a uno stile espressivo quanto mai originale. Vecchio e nuovo Dopo essersi trasferito negli Stati Uniti, Kaun diede un contributo determinante alla piena affermazione di queste tradizioni. Più in particolare, l’appassionata opera di apostolato condotta da Kaun in favore delle opere di Brahms e di Bruckner spinse la Chicago Symphony Orchestra a dedicare un’attenzione sempre maggiore a questi compositori, che in quegli anni non godevano ancora di una grande popolarità negli Stati Uniti. In ogni caso, va detto che l’impegno di Kaun non era del tutto disinteressato, in quanto i direttori artistici della Chicago Symphony Orchestra decisero di inserire nei programmi anche alcune sue opere, un fatto che consente di farsi una prima idea dell’alto livello artistico della produzione di Kaun. Avanti e indietro Alla fine, però, prevalse la nostalgia per la patria. Nel 1902 Kaun fece infatti ritorno in Germania, ma in un primo tempo dovette far fronte a una serie di difficoltà a dir poco scoraggianti. Il successo tardò ad arrivare, ma alla fine le sue opere – in particolare gli oratori – raggiunsero una grandissima popolarità. Con il tempo, anche le opere da camera iniziarono a essere apprezzate da quelli che erano i modelli di Kaun. Non fu senza un più che giustificato orgoglio che Kaun scrisse in una lettera che persino il sommo Brahms aveva espresso il suo pieno apprezzamento per il suo Quintetto n. 1 per archi – un giudizio più che giustificato, come si può notare dalla magistrale interpretazione del Berolina Ensemble proposta in questo splendido disco. Qui e ora Con il passare del tempo, i vecchi legami di Kaun con gli Stati Uniti spinsero molti giovani americani a raggiungerlo nel Vecchio Continente, per immergersi nell’atmosfera suggestiva della Vecchia Europa e per perfezionare i loro studi con lui nel suo paese natale. Il Berolina Ensemble riesce a ridare magicamente vita a questa atmosfera, per la felicità degli ascoltatori, che grazie alla strepitosa qualità sonora di questo SACD potranno apprezzarne anche le più piccole sfumature. La riproposizione delle opere cameristiche di Kaun costituisce una riscoperta estremamente intrigante e ricca di soddisfazioni.
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