Nanorazzismo. Il corpo notturno della democrazia
Achille Mbembe, uno dei maggiori intellettuali contemporanei, si addentra nelle dinamiche che rendono l’identificazione dell’altro come nemico la modalità dominante di relazione nella società contemporanea.
«Il nanorazzismo è il razzismo fatto cultura e respiro, nella sua banalità e nella sua capacità d’infiltrarsi nei pori e nelle vene della società, nell’ora dell’ammaliamento di massa.»
Il mondo è divenuto piccolo: se quello delle grandi ‘scoperte’ e, successivamente, del periodo coloniale sembrava senza limiti, oggi possiamo percepirne la finitezza. La consapevolezza di questo mondo delimitato e attraversato costantemente da flussi di persone, di capitali e di dati, alimenta la convinzione di dover proteggere noi stessi dagli altri costruendo muri, frontiere, sbarramenti. Gli ‘altri da noi’ vengono interpretati come nemici che minacciano i nostri valori, per quanto vagamente essi siano definiti, e il razzismo si infiltra nella cultura di massa, nella buona società, nel nostro futuro prevedibile. Da qui il titolo del libro di Achille Mbembe: il Nanorazzismo è «quella forma narcotica del pregiudizio di colore che si esprime nei gesti in apparenza neutri di ogni giorno, nello spazio di un nulla, di una frase in apparenza inconsapevole, di una battuta, di un’allusione o di un’insinuazione, di un lapsus, di una barzelletta, di un sottinteso e, bisogna pur dirlo, di una cattiveria voluta, di un intento malevolo, di uno sgambetto o di un placcaggio intenzionali, di un’oscura voglia di stigmatizzare e soprattutto di fare violenza, ferire e umiliare, di infangare chi non si considera dei nostri.» Rintracciando nella tirannia dei regimi coloniali e schiavistici il seme di queste dinamiche di ostilità e sopraffazione, Achille Mbembe esamina i vettori di una violenza planetaria che oggi si manifesta nel risorgere dei nazionalismi atavici, nella guerra contro ‘il terrorismo’ e nel razzismo di stato che, con il pretesto della difesa della civiltà, spazza via gli elementi della democrazia e sospende i diritti dei cittadini. È così che progressivamente accettiamo uno scivolamento autoritario nel nome della sicurezza e della protezione della nostra libertà.
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Anno edizione:2019