Nel fuoco

Cominciamo subito con una premessa, le quattro stelle sono un po' esagerate ma mi sento di attribuirle per un semplice motivo: grazie Preston & Child per averci regalato un'ennesima avventura apocrifa di Sherlock Holmes! Che emozione, ancora oggi a distanza di cent'anni, c'è chi fa ancora rivivere questo leggendario personaggio. Ma adesso parliamo del romanzo, scritto ed organizzato in maniera magistrale nella prima parte (certi passaggi sono da mettere i brividi veramente) ma con ritmo calante un po' nel finale, dove secondo me si poteva concludere meglio. Bella e determinata la giovane Corrie Swanson, anche se un po' troppo testona, un personaggio che m'è piaciuto molto. Ma direi che tutti i personaggi sono descritti in modo impeccabile, Preston & Child sono una garanzia di ottimi romanzi.

Bello, si legge tutto d'un fiato e non ti annoia

Ultimamente i romanzi del duo li lascio lì, e non fa eccezione questo che ho letto solo di recente. Concordo con chi dice che ormai P.&C. si sono adagiati ad un livello non proprio eccelso, anche se questo romanzo ha il colpo di coda della "storia nella storia", ovvero il simpatico racconto di Sherlock Holmes, che tira un po' su il livello generale. Peccato faccia da contraltare qualche solita esagerazione ed il fastidioso e petulante personaggio di Corrie Swanson, rimpiango i vecchi tempi segnati dalla discreta presenza di Proctor... Ahò cari P.&C., a quando il coraggio di un "Ice Limit 2"? (richiesta già fatta in passato...)