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La nemica - Irène Némirovsky - copertina
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La nemica
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La nemica - Irène Némirovsky - copertina
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Descrizione


Gabri ha una madre bella e frivola, più interessata ai suoi flirt che a prendersi cura delle due figlie. Nel corso degli anni, Gabri ha osservato con odio e rancore il mondo degli adulti, che non le hanno dato né insegnato nulla, costruendo la sua vita sull'assenza d'amore. Ma il tempo è dalla sua parte. Quasi all'improvviso, la bambina taciturna e scostante si trasforma in un'adolescente piena di fascino e gioia di vivere. Forte del potere della giovinezza, Gabri può ora prendersi le sue piccole e grandi rivincite, per giungere alla partita finale con la nemica di sempre. L'odio e l'orgoglio sono i veri protagonisti di questo romanzo di formazione, pubblicato nel 1928 su una rivista letteraria con lo pseudonimo Pierre Nerey (ottenuto dall'anagramma di Irene: Nerey). L'uso di un nome diverso e molti degli elementi narrativi rivelano il carattere dolorosamente autobiografico dell'opera: impossibile non ritrovare nel ritratto impietoso della donna egoista e infedele la madre dell'autrice, che era solita parlare di lei come della "nemica". Secondo romanzo di Irene Némirovsky, mai apparso finora in volume singolo e inedito in Italia, "La nemica" si caratterizza come un atto di rivincita, teatro di sentimenti contraddittori, il cui groviglio potrà sciogliersi e trovare la propria catarsi soltanto nella sua drammatica conclusione.
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Dettagli

2015
31 maggio 2015
160 p., Brossura
9788861928756

Valutazioni e recensioni

4,14/5
Recensioni: 4/5
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Leopoldo Roman
Recensioni: 4/5

Se non fosse morta a soli trentanove anni ad Auschwitz forse la Nemirovsky, ebrea di origine ucraina, convertitasi al cattolicesimo e stabilitasi in Francia, sarebbe diventata una delle più grandi scrittrici della letteratura mondiale. Basti pensare che uno dei suoi più significativi e famosi romanzi "Suite francese", scritto negli anni 1941-42, sia stato pubblicato postumo solo nel 2004. E' grazie alle figlie che negli anni successivi alla morte è stata "rilanciata". Altrimenti sarebbe caduta nel dimenticatoio. "La nemica" è un romanzo angosciante. Tratta del delicato conflitto fra madre e figlia. Non generazionale, ma caratteriale: superficiale, libertina, vuota ed egoista la madre Francine; passionale, sensibile, infelice la protagonista Gabri. La scena diventa un campo di battaglia. E la tragedia incombe.

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Umberto Mottola
Recensioni: 4/5

Romanzo pieno di passioni, in cui il personaggio di Francine non è certo una madre esemplare per le figlie Michette e Gabri. La scrittura è agile e scollevole, le descrizioni ridotte all'essenziale. Strana la figura del marito di Francine, quasi completamente assente dalla vita della sua famiglia, ed è proprio la sua assenza a determinare gli eventi della storia.

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Romolo Ricapito
Recensioni: 3/5

Il tema è quello ricorrente in molti elaborati della scrittrice ucraino-francese: dare addosso alla madre vera, donna egoista e viziata, che comunque sopravvisse alla scrittrice (morta in un lager) raggiungendo addirittura il secolo di età. Qui la genitrice di Irène prende le fattezze di Francine, una donna del popolo diventata ricca, da sposata, grazie agli sforzi del marito. Coniuge del quale alla donna ovviamente non importa nulla, preferendogli il cugino Charles che, ospitato in casa in maniera fissa, diviene il suo amante in pianta stabile. L'egoismo della "Nemica"nel frattempo ha già prodotto un cadavere, quello della figlia minore, Michette, morta perché lasciata incustodita in casa e vittima dunque di un incidente. A questo punto Gabri, la figlia maggiore, diventata adolescente, sviluppa per "maman"un odio atroce che si realizza con una vendetta. Vendetta che si compie a metà: anche perché per un banale equivoco, le due donne si scontrano, recuperando un rapporto mai avuto. E' dunque nell'odio, aspro, che secondo Irène Némirovsky si può creare un legame che sia perlomeno più accettabile dell'indifferenza. Il romanzo soffre dell'immaturità della scrittrice, non ancora diventata adulta . La spietatezza della narrazione non è mediata dall'ironia grottesca dei suoi scritti seguenti, col "difetto" che la Némirovsky nello sbeffeggiare la madre tramite un "alter ego" soffre di molti sensi di colpa, come rivela il finale. Ad ogni modo La Nemica è un romanzo vivace che- pur se schematico.si risolve presto , elaborando una trama efficace che si ricorda, al contrario di libri pubblicati postumi, certamente dei capolavori ma che si dimenticano già dopo la lettura, perché aventi trame complesse e fin troppi personaggi. La Némirovsky non ebbe il coraggio di pubblicare L'Ennemie -titolo originale- col proprio nome, forse per non svelarsi agli occhi della madre e si firmò con lo pseudonimo maschile di Pierre Nerey

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Conosci l'autore

Irène Némirovsky

1903, Kiev (Ucraina)

Scrittrice ucraina di religione ebraica.Irène Némirovsky, figlia di un ricco banchiere ebreo, fin da giovane venne allevata in modo da parlare fluentemente il francese. Della sua educazione si occupò infatti la tata Zezelle, di madrelingua francofona: la madre di Iréne, Anna Margoulis, non si interessava particolarmente alla formazione della figlia. Oltre al francese, la piccola imparerò il russo e l'inglese. Ben presto purtroppo le leggi razziali cominciarono a mordere: la famiglia Némirovsky si trasferì prima a San Pietroburgo, poi in Finlandia, infine in Svezia.Finchè, nel luglio del 1919 si stabilirono definitivamente in Francia, dopo un avventuroso viaggio in nave. Sembrava che tutto fosse tornato come prima: la famiglia comprò...

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