Una notte di luna per l'ispettore Dalgliesh

La traduzione del titolo del libro è davvero particolare e non rispecchia quello originale. E' un libro corale, in cui tutti i personaggi sono importanti e molto delineati... forse fin troppo, tanto da rendere talvolta la storia poco fluida. Le indagini della polizia sembrano abbastanza sterili, il commissario Dalgliesh è quasi un personaggio secondario (nonostante il titolo). Eppure c'è qualcosa che ti lega al libro e che ti impedisce di posarlo sul comodino. Da leggere.

E' stato il primo libro della James che ho letto. E' considerata l'erede della Christie. Lo stile, però, è diverso. Il giallo è più che altro l'occasione per affrontare, senza però darne una soluzione, i problemi etici della società contemporanea. Si parla dell'energia atomica e del suo legittimo uso (è del 1989 e risente del disastro di Chernobyl del 1986), dell'aborto, dell'integrazione razziale, della religione, della tradizione, del rapporto uomo - donna, dell'omosessualità, del rapporto padre - figli, delle differenze città - provincia. Il tutto si svolge in una piccola cittadina di provincia, dove sorge una centrale nucleare e dove vengono compiuti quelli che sembrano gli ultimi omicidi di un serial killer, il Fischiatore. E' un giallo "corale" il ruolo dell'ispettore Dalgliesh è sfumato, del resto era a Larkosen solo per una breve vacanza di quindici giorni...