Notte inquieta

Il racconto dal punto di vista di un cappellano militare della guerra, in un ruolo stretto che è costrrtto a svolgere anche se non concorde: dare l'estrema unzione a un condannato a morte per diserzione. Un racconto breve che riesce a dare un'ampia idea della psicologia di guerra e nazista in tempi bui impossibili da ignorare.

Notte inquieta è un racconto che in un centinaio di pagine narra i fatti avvenuti in pochi giorni ed in particolare in una notte. Siamo nell’ottobre del 1942 in Ucraina. Il nostro protagonista, secondo il punto di vista del quale procede la narrazione, è un cappellano tedesco chiamato con urgenza nella locanda di Proskurov, occupata dai soldati nazisti. Il pastore capisce subito quale compito gli sia stato affidato: assistere un condannato a morte nelle sue ultime ore di vita. Il condannato, ancora inconsapevole che quella sarà la sua ultima notte, è un soldato accusato di diserzione. Il pastore si servirà delle poche ore che ha a disposizione per studiare i documenti che lo riguardano, scoprire di più sulla sua vita, prima di andare a parlargli per prepararlo alla terribile sorte che lo attende. Scopriremo così la storia di Fëdor Baranowski, processato per un errore commesso in seguito ad un sentimento troppo umano che si era concesso: l’amore. Il libro offre numerosi spunti di riflessione ed un punto di vista molto interessante: quello di un uomo tedesco, un uomo di chiesa, ben consapevole della crudeltà e della profonda ingiustizia del regime di Hitler, costretto tuttavia a vivere in questo sistema, a stretto contatto con i soldati in quanto cappellano militare. Non so quanto precisamente vi sia di autobiografico nel romanzo, ma Albrecht Goes, alla pari del protagonista, è stato pastore protestante prestando servizio proprio come cappellano militare durante la Seconda Guerra Mondale. Sicuramente si sente nel romanzo il punto di vista dell’autore, nelle forti e amare riflessioni del pastore sulla guerra. Un romanzo breve, ma davvero intenso e toccante, da leggere per un punto di vista originale: quello di un tedesco consapevole degli orrori che i nazisti stavano perpetrando.