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scheda di Bellofiore, R., L'Indice 1991, n.10
   I tre saggi raccolti nel volume hanno avuto origine in alcuni seminari svolti all'università di Lecce nel 1989-90. I temi sono all'apparenza disomogenei, ma non è difficile scorgere un filo comune. Giacomo Becattini affronta di petto "Le responsabilità dell'economista". La cultura economica, egli scrive, è afflitta da un bombardamento di ideologia liberistica che confonde il cittadino comune, rendendogli difficile scelte autenticamente consapevoli. Vi si accompagna una deresponsabilizzazione dell'economista, che si nasconde dietro il dito dello specialismo e della laicità intellettuale. Ciò che manca, e a cui invece occorrerebbe urgentemente metter mano, è una riflessione unitaria, anche se non monolitica sui problemi della società, da parte di gruppi ristretti multispecializzati. Stefano Zamagni tratta di "Risorse ambientali e sviluppo sostenibile". La natura, che occupa un posto centrale nell'attività economica, è paradossalmente marginale nella riflessione degli economisti, poco abituati a ritener razionale discutere di valori o a vedere nelle riflessioni sulla natura umana un modo per plasmare quella stessa natura umana. La questione ambientale è invece proprio un tema in cui etica ed economia sono strettamente intrecciate: il modo di trattarne dipende dal prevalere di nozioni come quella di equità intergenerazionale, dalla ridefinizione anche contabile di cosa sia progresso economico, dall'impossibilità di "lasciar fare" nel caso di un bene pubblico come le risorse ambientali. Il denso saggio di Duccio Cavalieri, "Per una critica dei fondamenti della conoscenza economica", vede nella filosofia dell'economia uno studio volto ad accettare la natura, i limiti e le modalità di sviluppo del sapere economico, ed in quest'ultimo una "scienza" relativistica, morfologicamente variabile e soggetta a innovazioni come lo è il suo oggetto.
                                        
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