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Di questo libro mi ha subito colpita la sinossi. Parlandone con Baba, mi ha spinta ad acquistarlo perché lei, di questa autrice, aveva già letto uno dei romanzi precedenti. Strano ma vero, stavolta Baba non ha toppato (miracolo di Natale?!!). Siamo a Baltimora, dove Ronnie ed Alice, due undicenni, vengono cacciate via da una festa di compleanno. E sarà proprio questo evento a cambiare per sempre le loro vite. Le due bambine, tornando a casa, vedranno una carrozzina con dentro una bambina abbandonata nel portico di una villa e decideranno di prenderla con loro. Alice e Ronnie non possono essere più diverse, sia fisicamente che caratterialmente. Ed è proprio su questa diversità che l'autrice basa la narrazione. Sin dalle prime pagine, è quasi scontato pensare che Ronnie sia la cattiva: È per colpa sua che le due bambine vengono cacciate dalla festa, è lei che decide di prendere la bambina... Alice, bionda, paffuta, sembra quasi una vittima, costantemente succube, costantemente alla ricerca dell'accettazione altrui. Mi ha particolarmente colpita la scaltrezza di queste due bambine: due undicenni che si comportano come delle adolescenti fatte e finite, coi loro costumi succinti su un fisico ancora acerbo, con le scarpe alla moda, con lo sguardo lascivo rivolto ai ragazzini più grandi. Per me, che faccio parte di una generazione in cui, a quell'età si giocava ancora con le bambole, è sempre sconvolgente rendermi conto di quanto i ragazzini di oggi siano diversi. Sono passati 7 anni, Alice e Ronnie hanno scontato la loro pena e sono tornate a casa, dove tutti sembrano averle dimenticate. Ma un'altra bambina viene rapita e, com'è ovvio, le due ragazze sono le prime sospettate. La Lippman riesce a tenere desta l'attenzione del lettore, svelando un particolare dopo l'altro, senza mai creare sospetti netti. Durante tutta la lettura ci si chiederà chi sia il vero colpevole. Alternando perfettamente le voci delle due ragazze, della madre della bambina rapita, di una detective e di una giornalista senza scrupoli, l'autrice ci porta a scoprire cosa accadde davvero in quei giorni di 7 anni prima in cui la piccola Olivia venne portata via da casa sua. Cosa ne è stato dei suoi genitori? Sono riusciti ad andare avanti? E come reagiranno al ritorno a casa delle due ragazze? Può una madre riuscire ad andare avanti con la proprio vita sapendo che sua figlia è stata crudelmente uccisa e che le due assassine sono nuovamente libere? Ho amato molto lo stile di questa autrice: mai banale, mai noiosa; pur non trattandosi di un thriller vero e proprio, di una di quelle storie che creano suspense e lasciano col fiato sospeso, questo è un romanzo che si legge velocemente, con piacere e con la voglia di scoprire, pagina dopo pagina, cosa è accaduto e cosa potrà ancora accadere. Insomma, una storia diversa dal solito, una lettura particolare che sicuramente potrà piacere a chi ha voglia di un libro coinvolgente.
Recensioni
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