Ogni riferimento è puramente casuale

Succede che qualche scrittore, dopo averci abituati a temi e trame, precisi e delineati, con i quali ha acquisito successo, decida di provare a fare qualcosa d’altro. Nella maggior parte dei casi i risultati sono deludenti e soltanto pochi dimostrano di essere capaci di farlo, questo qualcosa d’altro. Manzini rientra in questa seconda categoria. Un libretto, quello di cui argomentiamo, scritto bene (come sempre) con garbo ed ironia, a conferma – e senza l’aiutino di Rocco Schiavone – della levatura dell’Autore.

Ironico a massimo, molto scorrevole e l’ideale per una lettura in spiaggia. Manzini originale e nel libro a volte veramente esilarante.

Ricorda parecchio Ammanniti questo libercolo, e infatti ho visto che i due ne hanno scritto uno insieme. Considerando che Ammanniti non mi piace per niente, non c'è bisogno che io mi esprima in maniera più estesa. Mi aspettavo uno sguardo più incisivo sul mondo dell'editoria, che immagino l'autore abbia frequentato abbastanza, e invece ho trovato solo una serie di situazioni paradossali e grottesche, che a volte divertono ma che sanno di già visto, già letto. Mezza stellina (invisibile) per il coraggio aver nominato anche persone e testate giornalistiche vere. 13 euro sono troppi, però, meno male che si incastra in uno scaffale così basso della mia libreria dove possono entrarci solo i libri nani.