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Uno dei libri più belli che abbia letto ultimamente. Mi ha colpito in una maniera che non avrei mai immaginato. Ho scoperto un grande autore: forse lo rileggerò. Struggente e duro, ma altrettanto profondo. Consigliato.
L’inquietudine, come un motore trainante attraverso gli altipiani salati e desolati, cavalcando un vecchio cavallo ferito. L’inquietudine ha il viso glabro di un ragazzo, indossa i suoi vestiti sporchi di polvere e fango. L’inquietudine, di notte, un fuoco sparuto in una volta celeste senza stelle, il buio profondo, il viso di una ragazza, le risate lontane dei coyote. Non sapere dove andare, ma nonostante tutto andare, profondare attraverso un continente miserabile ed indimenticabile, un luogo al di fuori dal secolo. Rimane la terra rosso scuro da contemplare, chini sul dorso di un destriero macilento, dritti verso la linea del crepuscolo e poi più infondo, in un territorio mistico e miserabile di una bellezza cruda. La regione degli eremi gonfiati dall'umidità, terremotati, crollati. Lo spazio arcaico dei ladrones vestiti di stracci, dei lupi, dei vaqueros ineffabili, di uomini e donne caritatevoli che abitano villaggi paleolitici. Non si sfugge da McCarthy; si passa attraverso le descrizioni incessanti, le parentesi infinite, le nicchie narrative dove l’autore colloca personaggi slegati e prepotenti che penetrano nella storia frantumandola, rendendola tortuosa come le mulattiere messicane che attraversano la Sierra. Non mi è rimasto che adattarmi e abbassare la testa, ancora. Ma solo dopo aver lottato, dopo aver cercato riottosamente di imporre il mio diritto. Per questo ho impiegato 9 mesi per leggere “Oltre il confine”. Nel frattempo l’ho vilipeso. L’ho tradito con altri romanzi. L’ho maledetto. Ho minacciato di lasciarlo. Poi alla fine ho affrontato quella scrittura inesorabile che sceglie sempre le strade più tortuose per affermarsi. Ho incontrato Billy Parham in mezzo al nulla, ho trascorso del tempo con lui, l'ho visto disperarsi nella prateria immensa, dopo aver trascinato un cadavere mummificato per chilometri. Ed ora mi manca, come mi mancano le persone che hanno attraversato la mia vita per pochi istanti e sono sparite nel nulla
da non perdere, un on the road a cavallo, intenso e pieno di sollecitazioni. Una chicca di pensiero sul paesaggio...che non svelo
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