Opere sacre

«È difficile immaginare un debutto più trionfale peruna casa discografica, capace di prevedere con chiarezzale linee evolutive che il mercato avrebbe attraversatonei successivi dieci anni sia in termini di repertoriosia sotto l’aspetto della qualità esecutiva.Questo disco riporta alla vita due dei massimi capolavoridel XVI secolo.L’ascolto del cantus planus, del mottetto di Josquinscritto intorno al 1560 e della messa di Palestrinacomposta negli anni Sessanta del Cinquecento riescea contestualizzare tutte e tre le opere: è davvero illuminantenotare con quale raffinatezza Palestrina abbiasaputo trasformare il mottetto di Josquin, creandoun capolavoro originale e dalla scrittura straordinariamentevariegata.Questa esecuzione denota già molte delle qualità chesiamo soliti associare ai Tallis Scholars: ritmi vivaci,una struttura chiara e trasparente in cui tutte e sei levoci emergono distintamente, un’intonazione perfettauna fluidità agogica che consente di evitare qualsiasimomento di stanchezza.È vero, di tanto in tanto si avverte un improvvisocambio di tessitura che probabilmente Phillips oggieviterebbe e a tratti le voci non sono definite in manieraottimale. Si tratta comunque di minuzie, chenon intaccano minimamente un disco che merita diessere riproposto» (David Fallows, Gramophone).