L'orologiaio di Everton

In questo romanzo Simenon affronta la paura probabilmente più grande di un genitore: scoprire di non aver mai conosciuto veramente il proprio figlio.È ciò che accade all'orologiaio del paese di Everton,Dave Galloway,che di ritorno dalla solita partita a carte con l'amico Musak scopre che suo figlio Ben è scappato di casa insieme alla sua fidanzata sul suo furgone.Nel corso di questa fuga rocambolesca con la polizia di 3 stati alle calcagna i ragazzi si macchieranno di svariati crimini pur di trovare un pastore che li unisca in matrimonio.Il romanzo è scorrevole ma non mi ha entusiasmato affatto a causa del tentativo di Simenon di giustificare questa serie di atti vili di cui il ragazzo si rende responsabile come una ribellione alla società ed alle sue regole.Non credo che i libri abbiano l'obbligo di incoraggiare i buoni sentimenti,ma motivare il comportamento di un giovane assassino a sangue freddo ed opportunista con la teoria della ribellione che tutti i maschi,in modi diversi,hanno compiuto nella sua famiglia mi pare come minimo azzardato,raffazzonato e ridicolo.Merita la descrizione dei sentimenti di Dave che seguirà ovunque il figlio per stargli vicino nonostante il distacco e la freddezza di Ben in un clima sempre più ostile,ma non accenna mai alla distruzione ed al dolore che ha dato a suo padre,cosa che avrei trovato naturale ed umanamente comprensibile una bivalenza di sentimenti verso qualcuno che ami ma che ti ha ferito enormemente. Nel complesso trovo il libro superficiale e non lo consiglierei.

scrittura sempre ottima. la storia si sviluppa sul rapporto struggente tra padre e figlio.

Simenon un maestro nel suo stile, non sbaglia un colpo, ambientazione personaggi tutto descritto divinamente, la sua scrittura tiene incollati letteralmente alle pagine. Questo è in assoluto il mio preferito di sempre, l’ho preferito persino a “La camera azzurra” leggetelo!