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Negli ultimi anni i lettori, me compresa, hanno potuto disporre di ogni genere letterario. Dal paranormale al fantasy e altro. Certo che si ha una vasta possibilità di scelta, ma un romanzo storico, specialmente se è un bellissimo medievale, ovvero l’ambientazione che preferisco, per me non ha eguali! Infatti questo l’ho letto in due giorni! “L’oscuro mosaico” è un romanzo che ci regala personaggi di rilevante spessore; oltre ai due personaggi principali, infatti, troviamo le sempre più interessanti figure secondarie che la scrittrice riesce con abilità a farci amare da subito e che, indiscutibilmente, completano il cerchio che ruota intorno alla storia e al piccolo Livio, il protagonista. Marchiato come bastardo per via della sua nascita, lo ritroviamo in fuga dalla terra di Tarsia, luogo da lui amato quanto odiato, con il solo scopo di andarsene e di girare il mondo e riuscire a trovare una sua dimensione di vita e per conoscere luoghi visitati solamente nei libri che ama. Vuole leggere il mondo, che la sua sete di sapere con i libri, ha solo in parte assecondato. Decide infine di unirsi a una compagnia di viaggiatori. Nuove terre ricche di profumi e misteri lo attendono. Il mare. Livio vorrebbe conoscere il mare. Quell immensa distesa di acqua fatta di mille colori come gli ha raccontato Yusuf, il suo fidato amico saraceno. E quando Livio ha visto il mare per la prima volta mi sono emozionata. E non era ancora arrivato al mare dei mille colori. Ornella Albanese ha una tale sensibilità nel descrivere le emozioni provate dai suoi personaggi, che le lettrici non possono fare a meno di percepirle nelle loro pelle! Lei riesce a influenzare le sensazioni con una semplice frase. Personalmente vivo praticamente sul mare ma non mi sono mai soffermata ad assaporarlo veramente! Non era stato nient’altro che l’odore a svegliarlo. Un odore forte e penetrante che non conosceva. Gli pizzicò il naso e gli fece lacrimare gli occhi. Poi guardò fuori. Il respiro gli si bloccò nei polmoni. Gli occhi si allargarono e poi si strinsero, colpiti da un riverbero accecante. Livio continuava a trattenere il respiro , sconvolto dalla forza e dalla bellezza che vedeva, dagli odori che respirava, dal rumore liquido delle onde, da quel sapore di sale che a un tratto avvertiva sulle labbra. Ma la vita di Livio cambia drasticamente quando posa per la prima volta lo sguardo sulla nobile Mirta di Torrecchiara, la giovane che inconsapevolmente sarà l’artefice del destino del piccolo, che si ritroverà in fuga con l’animo offuscato dall’odio per quello che crede sia un crudele tradimento da parte di lei. Mirta è una giovane contessa, destinata per volere dei genitori a sposare Boemondo, un crudele cugino che vuole mettere le mani oltre che su di lei, anche sulle sue terre. Tutti i personaggi de “L’oscuro mosaico”, l’amica Rufina il vecchio Rubino, il giovane e pigro Grifo, l’impareggiabile Yusuf e altri di minor rilievo, sono incredibilmente legati a Livio e al misterioso e incredibile mosaico che forma il pavimento della cattedrale di Otranto. Un immenso, arcano disegno che cela segreti legati a delitti e all’alchimia, e che con le sue figure spaventosamente mostruose porterà finalmente alla soluzione del mistero legato ad alcune figure del romanzo. Anche questa volta l’autrice è riuscita a scrivere un libro che, benché sia un sequel de “L’Anello di ferro”, può tranquillamente essere letto in modo assolutamente indipendente. Ornella Albanese non smentisce mai il suo stile e la passione per il suo lavoro. Le sue descrizioni non hanno uguali, vi traspare il suo amore per tutti i personaggi, specialmente per quelli secondari; sono convinta che indipendentemente dalla loro creatrice, vivono di vita propria! Dal titolo e dalla splendida cover, questo romanzo storico non poteva che evocare misticismo e mistero. “L’oscuro mosaico” non si può definire semplicemente un romance, perché la componente misteriosa data dal mosaico, il misticismo e una “pennellata di giallo” lo rendono un romanzo completo. E come non parlare di Yusuf? Personaggio splendido, che solo Ornella Albanese poteva regalarci. Spero che un domani ci sia un libro dedicato a lui, perché Yusuf ha ancora tanto da dire. Entrato in punta dei piedi in una storia dove il suo personaggio è di minor rilievo, ha stravolto l’ordine nell’ immaginario collettivo delle lettrici che lo hanno amato da subito rubando così lo scettro ai protagonisti principali. Uomo misterioso che appare sempre quando c’è bisogno di lui e della sua conoscenza. Ma noi lettrici sappiamo che lui ha tanto da raccontare e da svelarci. Aspetteremo che sia pronto a parlare, e quando lo farà lo ascolteremo con passione, perché siamo tutte intrigate da quel saraceno con un passato indecifrabile e una vita, se possibile, ancora più misteriosa di quel mosaico che, con le sue figure a tratti mostruose, non ha finito, nonostante i secoli, d’incutere una temeraria suggestione.
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