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“L’ospite inatteso” è un crescendo, che ogni tanto vacilla, bisogna ammetterlo, ma riesce a mettere a nudo una cittadina e ciò che è accaduto dietro le quinte mentre tutti continuavano ad andare avanti con le loro vite, c’era invece chi pativa le pene dell’Inferno e chi pensava ad insabbiare tutto per uscirne pulito, arrivando a mietere altre vittime pur di tenere al sicuro il proprio segreto. Tagliente, cruda e letale, Patricia Gibney, posiziona sulla grande schiacchiera del thriller la sua Lottie Parker, donna che si fa largo fra le paladine del crimine, dimostrando che non ha nulla da invidiare alle sue concorrenti.
Stile narrativo coinvolgente per quanto riguarda le descrizioni delle ambientazioni, delle sensazioni e di tutto ciò che circonda la protagonista Lottie che però, ahimè, non aiuta nella ritmica tipica dei thriller. Crea suspance ma si dilunga troppo nelle pagine. Le 500 pagine sono colme di eventi, omicidi e innumerevoli personaggi che si avvicendano nel filo conduttore centrale. A volte ho fatto fatica a raccapezzarmi! Tanti (97) e troppo corti sono i capitoli che "annacquano" la trama. Tutto sommato il personaggio di Lottie non mi dispiace, anche nel suo essere così ossessiva e compulsiva nel contare tutto ciò che ha davanti. Gradevole la ricamatura del rapporto tra lei e Boyd. Qualcosa di già visto ma che fa sempre bene ritrovare nei rapporti umani. Non è un thriller trascendentale ma sicuramente una buona partenza per la prossima indagine di Lottie Parker.
Le ambientazioni spiccano per la loro accuratezza e per l’atmosfera cupa ed inquietante che riescono a donare al romanzo: le strade ricoperte di ghiaccio e di neve, il cielo buio e oscuro della notte e il perenne stato tensivo che vive nella cittadina protagonista come se ne fosse anch’esso un abitante risultano essere in grado di regalare al lettore parte di quello che solitamente si ricerca all’interno di un Thriller, quella paura e quella sensazione angosciante che ben presto qualcosa di efferato avverrà. Allo stesso modo le tematiche sociali affrontante rendono L’ospite inatteso una storia moderna e attenta i problemi della società in cui si inserisce, cadendo, però, nelle sue denunce più grandi non riuscendo, di fatto, ad essere veramente incisivo, almeno sotto questo punto di vista. Degno di nota, infine, è sicuramente lo stile dell’autrice, molto scorrevole, crudo quando serve e semplice nel suo saper essere la voce di violenze inenarrabili.
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