L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Altre offerte vendute e spedite dai nostri venditori
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Pasolini poteva piacere oppure no. Il film non si discute. Il regista ci porta indietro ripercorrendo i momenti di come si sono svolti i fatti la sera di quel 2 novembre 1975 all'idroscalo di Ostia. Ben curato e attento nei particolari con immagini dell'epoca lasciando una porticina aperta alla interpretazione di ognuno di noi. Un film che non delude da vedere e rivedere con la stessa passione dell'ultima volta.
Nessuno è bravo quanto Giordana nel proiettare fatti di cronaca..nel ricostruire atmosfere cupe di quegli anni vedi i vecchi uffici dei funzionari del Ministero dell'Interno (quasi sempre con quell'inflessione marcatamente campana) con le cassettiere raccoglidocumenti in legno chiaro e le pareti metà grige e metà bianche..senza parole per la sequenza che mostra il massacro di Pierpaolo Pasolini accompagnata da musica atroce e bella. Film tra i più belli mai visti..il più bel tributo che si poteva fare a questo grande scrittore.
Un film da vedere assolutamente che stimola la curiosità di approfondire la vita e le opere di colui che forse è stato il più grande, sicuramente il più discusso, e forse dimenticato, degli intellettuali italiani del ventesimo secolo,la cosa che mi ha colpito di più è l'atmosfera cupa e misteriosa, grazie anche alle musiche di Morricone, bella l'idea di inserire i filmati in bianco e nero originali del funerale e di alcune immagini di Pasolini, forse l'unica nota stonata è l'interpretazione di Giulio Scarpati poco incisivo a livello espressivo. Il pezzo del film assolutamente toccante è quello in cui Adriana Asti legge "Il pianto della scavatrice" ai ragazzi del carcere.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore