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La pelle che abito di Pedro Almodóvar - DVD
La pelle che abito di Pedro Almodóvar - DVD - 2
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La pelle che abito
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Descrizione


Da quando sua moglie è morta, bruciata in un incidente d'auto, Robert Ledgard, eminente chirurgo plastico, si è concentrato sulle ricerche per ottenere una nuova pelle, quella che avrebbe potuto salvarla. Dopo dodici anni è riuscito a riprodurre nel suo laboratorio una pelle sensibile alle carezze ma resistente alle aggressioni. Marilia, la donna che lo ha cresciuto fin dalla nascita, è la sua complice più fedele. E per quanto riguarda la cavia umana...
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Dettagli

La piel que habito
Spagna
2011
DVD
Vietato ai minori di 14 anni
5051891044739

Informazioni aggiuntive

Warner Home Video, 2012
Videodelta
120 min
Italiano (Dolby Digital 5.1);Inglese (Dolby Digital 5.1)
Italiano per non udenti
Widescreen
trailers

Valutazioni e recensioni

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Chimera
Recensioni: 5/5

Con questo lungometraggio alternativo Almodovar entra pienamente nella maturità stilistica del suo operare,come già accaduto con ''Parla con lei'' e ''La mala educacion''. Bellissimo.

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FFortunato
Recensioni: 4/5

L'ho visto con un pò di scetticismo e invece devo dire che mi ha colpito. Cosa emerge? Credo che ognuno può vedere quello che vuole. Io ho riconosciuto la cattiveria dell'uomo, che svela il suo aspetto più cruento e crudele. Gli riconosco l'originalità. Prima parte noiosissima.

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Robertinho
Recensioni: 4/5

Trama intricatissima per Pedro Almodóvar che,con La pelle che abito si inoltra nel terreno dell'horror/thriller e del noir,senza mai perdere di vista i suoi colori e tratti di regia.C'è un chirurgo plastico,Robert Ledgard che,dopo anni di ricerche,ha scoperto il segreto per la creazione di una pelle artificiale,capace di resistere alla bruciature e alle punture di insetti.E c'è una bellissima donna,prigioniera dell'uomo,che trascorre le sue giornate da sola,chiusa in una stanza,a scrivere sui muri,fare yoga e scolpire,in una magione di lusso,El Cigarral.Il film si apre con una lunga e insistita carrellata su provette,campioni di sangue e sul corpo della donna.Poi il flashback,in un intento di spiegazione che non è mai così lineare in Almodóvar:una moglie morta per le ustioni riportate in un incidente stradale,una figlia violentata,un uomo-il chirurgo-reso pazzo dal dolore e cieco per l'istinto di vendetta,inviso per i suoi esperimenti transgenici,alla comunità scientifica.La realtà poi sarà differente:per esempio differente da quella che il dottore si è figurato.Ma dire troppo sarebbe un vero peccato.È un film che ammalia,come sempre sa fare Almodóvar,che riesce a farci inorridire e ridere,forte anche di una cura formale che ricalca i topoi del suo autore;con un attore,Antonio Banderas,che ritorna dopo dodici anni a lavorare con il regista castigliano,regalandoci una figura di uomo algido,compassato,che nasconde in sé un mostro,una crudeltà che neppure il più grande dolore può giustificare.Letture molteplici,riferimenti all'oggi,alla medicina estetica,alle mutazioni genetiche,soprattutto riflessioni sul dentro e fuori dell'essere umano,che non è solo corpo e pelle,che ha pensieri e intenzioni che sono influenzati dal sesso,ma che lo travalicano.Almodóvar riesce a trasmettere il gelo della mente di Ledgard,novello Frankenstein,gelo che la casa pare condensare,nella sua perfezione di forme moderne in cui tutto ha un ordine preciso e meticoloso.Da vedere senz'altro!

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Recensioni

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Pedro Almodóvar

1951, Calzada de Calatrava

Propr. A. P. Caballero, attore, sceneggiatore e regista spagnolo. «Madame Bovary c'est moi» diceva Flaubert, e lo stesso dice A. di tutti i suoi personaggi, uomini o donne, etero, omo o bisex che siano. Nato e cresciuto nella Mancha, la provincia spagnola più povera, a soli diciassette anni si trasferisce a Madrid, dove trova lavoro nella compagnia dei telefoni, ma soprattutto diventa interprete, cantore e star della movida della Spagna neo-liberata dalla dittatura franchista con il suo gruppo punk-rock en travesti (Almodóvar & McNanara) e i suoi «scandalosi» undici corti, realizzati fra il 1974 e il 1978, che proietta in casa per animare serate fra amici e conoscenti. Il mondo caotico e confuso del suo primo cinema esplode improvviso nel 1980 con Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del mucchio...

Antonio Banderas

1960, Malaga

Propr. José A. Domínguez B., attore e regista spagnolo. Formatosi presso l’Accademia d’arte drammatica della sua città natale, si trasferisce a Madrid dove incontra P. Almodóvar che ne valorizza l’aspetto fisico e le doti interpretative in film come Matador (1986), La legge del desiderio (1987), Donne sull’orlo di una crisi di nervi (1988) e Légami! (1990). Bruno, occhi scuri, prototipo del sensuale fascino mediterraneo, conquista anche il mercato statunitense: è l’omosessuale amante di T. Hanks in Philadelphia (1993) di J. Demme, il perfido Armand di Intervista col vampiro (1994) di N. Jordan e il protagonista di Desperado (1995) di R. Rodriguez, seguito del fortunato El Mariachi girato nel 1992 dallo stesso regista. Sposatosi con M. Griffith (conosciuta sul set di Two much - Uno di troppo,...

Marisa Paredes

1946, Madrid

Nome d'arte di María Luisa P. Bartolomé, attrice spagnola. Esordisce sul grande schermo in parti di sfondo nei primi anni ’60, ma è soprattutto l’incontro con il regista P. Almodóvar che segna la sua carriera con personaggi «difficili», satirici, al limite del grottesco: è una suora traviata e masochista in L’indiscreto fascino del peccato (1983), la «divina» Becky del Páramo in Tacchi a spillo (1991), un’insoddisfatta scrittrice di romanzi rosa in Il fiore del mio segreto (1995), una famosa attrice teatrale in Tutto su mia madre (1999). Nella sua carriera densa di successi altri registi segnano tappe fondamentali: interpreta una bigotta tentata dalla passione in Profundo carmesí (1996) di A. Ripstein, una moglie abbandonata e poi ritrovata in Tre vite e una sola morte (1996) di R. Ruiz, la...

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