Pelle di corteccia

Concordo con Dario A. Il libro è un’immersione nel mondo vegetale delle foreste statunitensi. L’autrice traccia la genealogia di due dinastie seguendo la figura dell’albero: dedica molto spazio al radicamento e allo sviluppo del possente tronco per i fondatori delle stirpi, altro robusto spazio al distendersi delle ramificazioni principali per i loro figli e nipoti, andando via via ai rametti più esili e sottili per le seguenti generazioni, ecc. Appena sfiorati i riferimenti alla storia, che però sottendono il dispiegarsi dei destini, e molto interesse invece alla violenta frattura dell’equilibrio di quel mondo quando i coloni europei giunsero a stravolgerlo. È un libro per chi ama la natura, per chi vuole ricordare quanto accaduto con le popolazioni native, per chi si pone domande sulle possibilità future della nostra sopravvivenza. Aspettavo da tempo il libro della Proulx e devo dire che lo rileggerei.

Epopea familiare, romanzo corale, opera-mondo. Sono solo alcune delle definizioni che si potrebbero dare a questo libro. Annie Proulx ci conduce con sapienza e grande maestria lungo tre secoli di storia e attraverso le lande sconfinate del Canada che fanno da sfondo ai protagonisti di quella che è la Storia, con la -S- maiuscola, una storia fatta di guerre, carestie, lotte per un potere che non è mai abbastanza in uno dei territori più misteriosi dell'emisfero nord del mondo. Elegante e raffinato, a tratti crudo; impetuoso e intriso di un realismo magico che affonda le radici nella terra e nelle credenze delle tribù che popolarono le regioni del Canada, questo libro è senza dubbi il miglior romanzo che Annie Proulx abbia mai scritto. Un capolavoro. Sublime.