Ho letto questo romanzo da ragazzina e mi ha subito conquistata. Immediatamente sono stata trascinata nella vita della piccola Sara Crewe, fatta di ricordi, per lo più della sua mamma e della strabiliante India, di avventure lette nei libri, o immaginate nella mente, di forza e coraggio nell'affrontare le avversità. Se in una prima parte abbiamo bellissime descrizioni di una esistenza agiata, tutta merletti, stoffe di seta, bambole di porcellana, feste e leccornie, nella seconda parte la povera Sara dovrà affrontare il dolore e la perdita. No, non solo la perdita della ricchezza e delle comodità, ma dell'affetto dell'amato papà. Così una storia apparentemente frivola diventa improvvisamente un racconto profondo che punta sull'amicizia e ne fa un salvagente per restare a galla. Un libro, forse a tratti un po' troppo crudele, ma che proprio per questo riesce a colpire e commuovere.
La piccola principessa
Costretta a trasferirsi in un tetro collegio inglese, Sara si conquista tante nuove amiche grazie alle meravigliose storie che sa inventare. Ma quando suo padre muore, lasciandola in miseria, l'arcigna direttrice la obbliga a fare da serva alle sue compagne. Sara però non si arrende e, immaginando di essere una principessa, affronta le umiliazioni con coraggio e nobiltà d'animo. Senza abbandonare lo speranza che la sua favola avrà un lieto fine. Età di lettura: da 10 anni.
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Autore:
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Collana:
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Anno edizione:2023
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Angela Panaro 04 dicembre 2017
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Isabella Fizzotti 06 marzo 2017
Per apprezzarlo al meglio, bisogna veramente rileggerlo da grandi; molte volte una lettura da piccoli non basta... La "forza" di Sara Crew è quella di possedere una forza interiore veramente elevata, derivante dalla sua grande immaginazione, grazie alla quale riesce anche a sopportare la fame, il freddo e il dolore in cui viene costretta a vivere. Queste condizioni vengono raccontate così bene che il lettore si stupisce di quanto riesca a tenere duro Sara. Anche in quella squallida e fredda soffitta, lei immagina di essere prigioniera della Bastiglia e di dover resistere finchè non arriveranno i rinforzi; trova un abbaino sul soffitto dal quale si vede dall'alto tutta la città, e tutto sembra immerso nel cielo, che da lì appare così sconfinato e diffonde un grande senso di libertà. E poi Sara, ritenendosi una principessa, agisce sempre con le qualità che pensava fossero caratteristiche: gentilezza, compassione, e generosità.