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La pietra lunare. Scena della vita di provincia - Tommaso Landolfi - copertina
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La pietra lunare. Scena della vita di provincia
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La pietra lunare. Scena della vita di provincia - Tommaso Landolfi - copertina
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Descrizione


Il libro si apre su una "scena della vita di provincia", grottesca e quasi allucinata, finché "dal fondo dell'oscurità" il protagonista si sente guardato da "due occhi neri, dilatati e selvaggi", che lo gettano nello stupore e nel terrore. "Una ragazza ad ogni modo" osserva subito dopo. Così ci appare Gurù, la fanciulla-capra, che presto condurrà il giovane Giovancarlo e il lettore fra i "lunari orrori" di creature diafane, fantomatiche, e fin nelle viscere della terra, nel regno arcano delle Madri. Con "La pietra lunare", suo primo romanzo (1939), Landolfi presentava già tutti i registri fondamentali di un'opera che rimane, come scrisse Zanzotto, "uno dei punti di riferimento più radiosi del nostro Novecento letterario".
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Dettagli

4
1995
25 ottobre 1995
164 p., Brossura
9788845911767

Valutazioni e recensioni

FABIO TESTAVERDE
Recensioni: 5/5

"La pietra lunare" è un romanzo breve, oscillante tra il fantastico e il grottesco, pubblicato per la prima volta nel 1939, dello scrittore, poeta, traduttore e glossopoieta italiano Tommaso Landolfi [1908-1979]. Landolfi è stato uno dei più importanti scrittori italiani del 1900, pur essendo poco noto al grande pubblico a causa della lingua eccessivamente ricercata e della poetica molto simile, per certi versi, al surrealismo. Il romanzo non è di facile lettura, proprio per questo linguaggio, come detto, particolarmente ricercato, utilizzato il più delle volte dal Landolfi, linguaggio che viene spinto volutamente dallo stesso autore fin quasi al punto da sfiorare il surrealismo. Il fulcro del romanzo, in ogni caso, è abbastanza semplice e lineare: Giovancarlo Scarabozzo, il protagonista, è uno studente universitario che si reca nel paese natale per trascorrere le vacanze a casa degli zii. Qui incontra Gurù, una misteriosa ragazza amica degli zii. Giovancarlo si innamora della fanciulla, ma, guardandola attentamente, scopre che la stessa ha uno stravagante difetto fisico: Gurù ha, al posto delle gambe, due zoccoli forcuti di capra. Da qui tutta una serie di colpi di scena, avventure e peripezie, ai limiti del bizzarro, che condurranno a un finale che, diciamo così, può apparire agli occhi del lettore più distratto come un non finale. E qui mi fermo. Ottima l'edizione della Adelphi: formato 10,5 × 17,7, brossurato con alette, sulle 160 pagine, note e appendice comprese, carta di grande qualità, perfetta impaginazione con rilegatura a filo, prezzo accessibilissimo. Che dire, ancora, per invogliare alla spesa?... Anche se si tratta di uno scrittore, lo si ripete ancora una volta, di non facile lettura, Tommaso Landolfi è comunque autore davvero meritevole. Pertanto, consiglio caldamente l'acquisto de "La pietra lunare".

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Recensioni: 5/5

Il realismo magico di Landolfi può forse non piacere, ma in questo testo nulla è eccessivo e sia le situazione sia i personaggi, anche i più estremi, sono calibrati con misura ed eleganza. Poi che dire del linguaggio, del lessico? Semplicemente magnifico. Lessico assolutamente adeguato alle situazioni che sa essere aulico, desueto, ma anche raffinato, o realistico e usuale e che diventa cibo e gioia per la mente e lo spirito che se ne nutrono con profondo piacere. E che letizia e soddisfazione scoprire l’intimo significato di termini desueti come “madore, scoscio, algore, precordi” di omerica memoria, “fralezza, mirifica” e ne potrei elencare ancora molti. Che dire poi delle similitudini? Bellissime, di stampo omerico, e di quella visione epica che anima la notte magica e soprattutto la visione delle Madri!!!!

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