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Anno edizione: 2007
Anno edizione: 2014
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Nel carcere di Breslavia dove era imprigionata, Rosa Luxemburg assistette a una scena di incredibile violenza nei confronti di due bufali, che trainavano un carretto di masserizie sotto la sorveglianza di alcuni militari. Ne fu profondamente colpita e scandalizzata, e la descrisse in una lettera a un’amica. Lo scrittore Karl Kraus lesse la lettera, ne rimase fortemente impressionato, e la pubblicò sulla sua rivista satirica “Die Fackel”, affiancandola a un malevolo commento (veritiero o inventato) di una lettrice «megera», proprietaria terriera di Insbruck, che derideva la sensibilità eccessiva della rivoluzionaria comunista verso gli animali. Ciò offrì a Kraus agio di esprimere tutto il suo dissenso e l’indignazione nei riguardi del brutale potere che aveva condannato e poi ucciso la coraggiosa teorica del comunismo, di cui elogiava «l’umanità e la poesia», e «l’anima così elevata». Rosa Luxemburg, filosofa ed economista polacca di origine ebraica, aderì al Partito Socialdemocratico e ne divenne la principale esponente della fazione di sinistra. Nel 1916 promosse l'insurrezione spartachista, e fu uccisa nella repressione che ne seguì. In questo libriccino corredato da una ricca postfazione di Marco Rispoli, la lettera della Luxemburg occupa solo sette paginette. Sono però antologizzati altri scritti, di Franz Kafka, Elias Canetti e Joseph Roth, tutti indaganti il rapporto che intercorre tra la coscienza dell’uomo e la sofferenza degli animali, esplorato con particolare empatia e partecipazione dal pensiero filosofico e letterario nel corso degli ultimi due secoli, capace finalmente, dopo millenni di indifferenza e sfruttamento nei riguardi dell’ambiente, di identificarsi con il dolore di tutte le creature. “Un po’ di compassione”, come quella che una donna intransigente e perpetuamente in lotta come Rosa Luxemburg manifestava per il bufalo sanguinante, “povero e amato fratello”, vittima innocente e indifesa della brutale violenza e del sadismo dell’uomo.
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