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Coniugando uno humour irresistibile alla rievocazione struggente di un mondo che non c'è più, Fannie Flagg racconta la storia di un caffè in un'isolata località dell'Alabama dalla singolare coppia formata da Ruth, punto di incontro per i tipi umani più diversi e improbabili.
«Una ventata d'aria fresca. Vi rimetterà al mondo» – Publishers Weekly
Vero e proprio caso editoriale, Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop è un piccolo capolavoro che molti lettori hanno scoperto e amato anche grazie all'omonimo fortunato film dei primi anni Novanta. Coniugando uno humour irresistibile alla rievocazione struggente di un mondo che non c'è più, Fannie Flagg racconta la storia del caffè aperto in un'isolata località dell'Alabama dalla singolare coppia formata da Ruth, dolce e riservata, e Idgie, temeraria e intraprendente. Un locale, il loro, che è punto di incontro per i tipi umani più diversi e improbabili: stravaganti sognatori, poetici banditi, vittime della Grande Depressione. La movimentata vicenda che coinvolge Ruth e Idgie, implicate loro malgrado in un omicidio, e la tenacia che dimostrano nello sconfiggere le avversità, donano a chiunque segua le loro avventure la fiducia e la forza necessarie per affrontare le difficoltà dell'esistenza.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Non riesco ad esprimere a parole l’amore e l’affetto che nutro verso questo libro e verso i protagonisti. Mentre leggevo è come se avessi vissuto a Whistle Stop, tra i suoi abitanti, condividendo le loro emozioni, le gioie, i problemi, le passioni, le disgrazie e i drammi. Avevo altissime aspettative sul romanzo e non ne ha tradita nessuna, anzi, l’ho amato dalla prima all’ultima pagina. Con il suo stile fresco e ironico ma allo stesso tempo molto profondo e commovente, l’autrice riesce a farci affezionare ai protagonisti e a darci grandi insegnamenti, con una dolcezza che fa commuovere, trattando numerosi argomenti come il razzismo, la vecchiaia, la gioia di vivere, l’amore, l’omosessualità, il femminismo, la maternità, la morte, il lutto e lo scorrere inevitabile del tempo. Ci fa capire che la vita può essere veramente dura e crudele ma che, con tenacia, coraggio e con l’aiuto degli altri, possiamo riuscire a sconfiggere le avversità e ad accettare la vita com’è, apprezzando le piccole cose e accettando gli altri così come sono, perché nessuno è perfetto. Credo che sia il mio libro preferito in assoluto, mi è quasi dispiaciuto finirlo; non volevo abbandonare Whistle Stop e i vari personaggi. Lo consiglio davvero a tutti, è un libro da leggere almeno una volta nella vita, merita tantissimo. Prima o poi lo rileggerò sicuramente. Non posso fare a meno di citare Salinger: “Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l’autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira.”. È stato proprio questo il caso. Leggerò sicuramente gli altri libri dell’autrice e penso che vedrò l’adattamento cinematografico. Ecco le mie citazioni preferite tratte dal libro: “C'è qualcos'altro che devi sempre ricordare. Ci sono persone magnifiche su questa terra, che se ne vanno in giro travestite da normali esseri umani. Non scordarlo mai, Stump, hai capito?” “Un cuore si può spezzare, ma continua lo stesso a battere.” “Benché fosse tardi, Evelyn decise di passare ancora una volta davanti alla vecchia casa. Stava scendendo il buio e mentre percorreva la strada i fari illuminarono le finestre in un modo tale da far sembrare che ci fosse ancora gente all’interno, nelle varie stanze. All’improvviso le sembrò di avere udito Essie Rue suonare il vecchio pianoforte nel salottino… “Ragazze di Buffalo, si va a ballare questa sera, si va a ballare questa sera…”. Evelyn fermò l’auto e rimase seduta all’interno, singhiozzando con il cuore spezzato e chiedendosi perché le persone dovessero invecchiare e morire.” “Si sentiva felice come si può essere soltanto quando ci si innamora in tempo d'estate.” “È di questo che vivo adesso, tesoro. Di sogni, sogni del passato.” “Finché una persona non viene messa alla prova, non si può mai sapere cos'ha in cuore...” “Ho avuto anch'io la mia parte di problemi, e ciascuno mi ha fatto versare la mia dose di lacrime. Ci sono stati momenti in cui mi sono chiesta come mai Iddio avesse deciso di caricarmi sulla schiena un fardello tanto pesante. Certe volte ho creduto che non avrei potuto sopravvivere un solo giorno di più. Ma Lui dà a ciascuno solo quello che è in grado di sopportare, e le dirò un'altra verità: non ci si può dibattere nella tristezza, perché fa ammalare più in fretta di qualunque altra cosa al mondo.” “La vita di Whistle Stop e del Caffè, ora che ne aveva sentito parlare per settimane seduta in quel salottino, le sembrava più reale della propria esistenza con Ed a Birmigham.” “Ma nessuno è mai veramente pronto a spegnere la macchina che tiene in vita la propria madre, nonostante quello che credeva di poter pensare prima. Significa spegnere la luce della propria fanciullezza e andarsene, così come si spegne una lampadina prima di uscire da una stanza.” “Tutti e due avevano capito fin troppo bene i sentimenti dell'altro. Da quel momento in poi era cominciato per entrambi un lutto senza fine. Non che ne avessero mai parlato. Quelli che soffrono davvero non lo dicono mai.” “Sì, sono seduta qui nella casa di riposo Rose Terrace, ma nella mia mente sono al caffè di Whistle Stop davanti a un piatto di pomodori verdi fritti.”
Questo è uno di quei libri che ti conquista fin dalla copertina: semplice ma al tempo stesso complessa: una tazzina di caffè fumante e un panetto di burro. Questa immagine contiene lo spirito del libro. La storia che viene narrata è semplice quanto complessa. La location è una piccola città dell’Alabama, Whistle Stop, dove nel lontano 1929 cominciano le avventure dei protagonisti. A quel tempo mangiare tanto e bene costava davvero poco e tutti si conoscevano nella zona grazie alla pettegola di turno che raccontava tutte le novità alla padrona del negozio di parrucchiera e che lo diceva alla signora che teneva l’ufficio postale. Un clima ideale per socializzare e vivere tantissime avventure. In questo clima semplice e spensierato Idgie e Ruth aprono il “Caffè di Whistle Stop”, una tavola calda sempre piena di risate e tanta gente cge si racconta le storie di tutti i giorni: storie di pesci giganti le cui foto pesano più di loro, e di moderni Robin Hood che salgono sui treni per rubare qualche scatola di cibo da distribuire ai poveri indigenti neri che non riescono a trovare lavoro a causa della segregazione raziale. La voce narrate principale è quella della Signora Treadgood, un’adorabile vecchia signora che si trova in una casa di riposo. Il suo racconto è diretto alla signora Couch, che va alla stessa casa di riposo ogni fine settimana per andare a trovare sua suocera. I racconti della Signora Treadgood riguardano una bella famiglia che si trova a perdere un figlio a causa di un treno, che vede una figlia innamorarsi di una persona speciale, che scherza e ha ottimi rapporti con le persone di colore che lavorano con loro, e non per loro. Storie, insomma, che non si sentono più oggi e che ci fanno comprendere come nel passato, nonostante gli stenti e le guerre, forse c’era più fratellanza di oggi tra le persone. I racconti della Signora Treadgood si alterano a quelli dei protagonisti della storia: Idge, Ruth, Big George. La storia di Whistle Stop, e in particolare la sua decadenza, dimostrano come non siano le guerre ciò che distrugge le persone, quanto il progresso. Quel progresso negativo che non permette a coloro che non si adeguano di sopravvivere. Lo stile del romanzo è superbo. Fannie Flagg, con la sua prosa fluida e accattivante, cattura il lettore dalla prima all’ultima pagina portandolo a sorridere, gioire e piangere insieme ai suoi personaggi. Ho apprezzato le tematiche che sono presenti nel libro: dalla segregazione raziale all’odio verso i neri, dall’omosessualità ai maltrattamenti familiari. Non si tratta però solo di tematiche dure perchè questo libro è anche pieno di amore, gioia, amicizia e fratellanza. Le atmosfere che sono magistralmente ricreate e ho avuto la sensazione di essere proprio lì, seduta ad un tavolo del Caffè ad ascoltare le storie di Idgie mangiando un piatto cucinato da Big George. Se non lo avete ancora letto vi consiglio di recuperare questo meraviglioso libro, un piccolo tesoro che vi catapulterà in un’altro mondo, fatto di buonissime ricette e avventure incredibili. Alla fine del libro è anche svelata la ricetta dei famosi pomodori verdi fritti, penso che la farò al più presto. Se volete cimentarvi anche voi ricordate che “il segreto è nella salsa”.
Questo libro mi ha lasciato senza parole per la sua bellezza!! Vengono trattati temi che rimangono oggigiorno ancora attuali quali l'accettazione, il razzismo, la violenza, l'amore, il pregiudizio, l'amicizia, l'affrontare il dolore per la scomparsa dei propri cari e la possibilità di avere una seconda chance nonostante gli anni o il tempo passato. Quello che sembrava essere all'inizio un racconto caotico con "avanti e indietro" nel tempo con molti personaggi alla fine vanno a configurarsi e incastrarsi perfettamente come tasselli di un puzzle. Libro davvero stupefacente e riflessivo che riesce a farti sorridere e al tempo stesso commuoverti continuamente in una scrittura semplice e diretta con la storia di questa grande famiglia "allargata" da cui si rimane affascinati e a fine lettura (si divora letteralmente il libro) si rimane come svuotati, per la voglia di un libro infinito. Bellissimo, un libro senza età, adatto sempre.
Recensioni
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