La porta sul mare. La schiavitù spiegata ai nostri figli

“Questo libro è uno shock culturale” Il resoconto di 300 anni di tratta schiavista. Queste pagine scendono nei dettagli della sofferenza. Leggendo sei al fianco degli africani nelle navi negriere. Un linguaggio crudo, molto forte, l’autore vuole che le lettere restino impresse. Spesso si dice “vietato ai minori” in questo caso è l’opposto. I ragazzi devono leggere. Perchè bisogna leggere questo libro? Perchè è solo grazie a shock culturali come questo libro che si crea indignazione e di conseguenza l’azione. Perché è un gigantesco parallelo con l’attualità e il cimitero che è diventato il Mediterraneo. Perché fornisce numeri e dati, è un metro dell’odio ancora in vigore. A chi è rivolto questo libro? A tutti. Ai ragazzi racconta con con un linguaggio adulto la schiavitù, agli adulti racconta le follie dell’uomo come se fosse un gioco da ragazzi. Questo libro è necessario, obbligatorio, ci fa capire come alcuni uomini hanno trasformato in merce altri uomini. Cosa ti piacerebbe dire all’autore? Grazie, perchè con queste pagine sta tenendo in vita la memoria di un evento troppo importante per il genere umano. Un Custode della Memoria. Gli direi che scrive bene e che il libro scorre via che è una bellezza. Sugli scaffali della tua libreria a fianco a chi lo metteresti? Affianco al Premio Pulitzer Colson Whitehead e a William Melvin Kelley. Tutti e tre ci prendono a cazzotti, buttandoci in faccia la verità sulle ferite afroamericane.