Il pregiudizio universale. Un catalogo d'autore di pregiudizi e luoghi comuni

Libro molto stimolante vista la varietà di temi controversi trattati. Non tutti gli interventi risultano convincenti. Per quanto mi riguarda Canfora e Romano non riescono a intaccare il valore del concetto democratico, Farinelli propone un'analisi del detto “tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare” prendendolo alla lettera quando ovviamente è da intendere come metafora. Bauman nella sua foga religiosa va subito fuori tema rinunciando a smontare con dati di fatto il detto “non c'è più religione” per ricordarci solo che la religione è necessaria perchè l'uomo non è onnipotente. Tesi fasulla: io sono ateo e del tutto consapevole che l'uomo non sia onnipotente. Io ritengo che una mente adulta e raziocinante debba escludere ogni tipo di onnipotenza umana o divina che sia. Molto sorprendente Antinucci che tratta “la tecnologia guida il progresso” e ci dice che tante applicazioni di invenzioni di successo non erano affatto lo scopo originale della ricerca che le ha rese possibili. Pandolfi invece per smentire il detto “l'uomo è cacciatore” afferma che nella storia “la scelta del maschio con cui accoppiarsi sia rigorosamente femminile”. Fosse vero non ci sarebbe mai stato maschilismo nella storia né matrimoni combinati e di interesse...

Sulla base di una non c’era informazione siamo infarcito di pregiudizi e stereotipi, senza volerlo !!

Libro interessante e accattivante, mai banale nelle argomentazioni e in grado, attraverso l'esposizione di dati, di creare un quadro molto complesso e dettagliato. Ho apprezzato moltissimo il fatto che i temi di questo libro spaziano in più categorie, dagli argomenti più semplici a quelli di natura molto complessa e dibattuta. Lo consiglio!