Un libro scorrevole, scritto in modo semplice ma che ben descrive luoghi e personaggi, che si arricchiscono mano a mano che si procede con la storia. Si potrebbe avere inizialmente il sentore di una copia del più famoso Commissario Montalbano, ma Drago Furlan é in primis un solitario montanaro che non ricorda neanche più quando é stata l’ultima volta che ha affrontato un omicidio. Intreccio ben costruito. Fedeli le descrizioni dei luoghi in cui è ambientato il libro.
La primavera tarda ad arrivare
Che cosa ci fa un morto ammazzato nella sonnacchiosa Montefosca, sperduto paesino alle pendici delle Alpi friulane? Drago Furlan, l'ispettore incaricato del caso, ha una bella gatta da pelare: ormai abituato a prendersi cura del suo orto e a verbalizzare multe per divieto di sosta, non indaga su un omicidio da quasi vent'anni. E quello di Montefosca, in più, è un omicidio davvero strano: la vittima, uccisa con un colpo di pistola in mezzo alla fronte, è un anziano di cui nessuno sembra conoscere l'identità. Drago, fisico alla Ernest Hemingway e metodi da ispettore contadino, è costretto a indossare di nuovo i panni del detective: ma è un po' arrugginito, e i montanari ("montanari... lupi mannari", come gli ricorda sempre sua madre, la vulcanica signora Vendramina, perfetto prototipo della 'mame furlane'), con la loro aspra riservatezza, non gli rendono certo il compito facile. Tra soste in osteria annaffiate da 'tajut' di ottimo vino, partite dell'amata Udinese e gite in Moto Guzzi con l'eterna fidanzata Perla, l'ispettore scopre che quei luoghi che tanto ama, al confine tra Italia e Slovenia, custodiscono segreti inconfessabili. La primavera che scioglie le nevi comincia a far riaffiorare anche i fantasmi di un passato lontano.
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Autore:
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Anno edizione:2017
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Laura Volta 28 novembre 2017
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E' un romanzo davvero inaspettato, quello di Flavio Santi, che colpisce in primis per lo sguardo semplice e diretto con cui sono descritti i luoghi, si tratti di paesi di montagna dove il tempo sembra essersi fermato o di centri patrimonio dell'Unesco, di cui si raccontano bellezze artistiche e storia. A me sono piaciuti anche i personaggi, in primis l'ispettore contadino Drago Furlan che, dopo poche pagine, mi sembrava già di... conoscere di persona. Bellissima la penna dell'autore, infine, nel descrivere con affettuosa ironia la quotidianità semplice in cui si muovono i suoi personaggi.
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anna Albini 23 novembre 2016
Ho letto il libro tutto d'un fiato e l'ho trovato davvero molto gradevole nei contenuti ma soprattutto nell'ambientazione. Non ho apprezzato molto lo stile narrativo, troppo colloquiale e informale con il riusltato di ottenere alcuni momenti in cui si ha la sensazione di leggere un libro "scritto male". I personaggi sono ben delineati anche se piatti e con poche sfaccettature ma nel complesso l'ho trovato gradevole.