Quartetti per Archi N.1 e N.3 Op.8, N.3 Op.10

Designato come il « Beethoven français », George Onslow si impose sul terreno ancora non molto frequentato della musica da camera in Francia negli anni della Restaurazione. Fra le numerose opere che scrisse, i Quartetti si distinguono per il loro carattere talvolta visionario e sempre sorprendente per una maniera tutta francese, parigina in particolare, di inserirsi attraverso una dimensione spettacolare nell’eredità mozartiana e beethoveniana. Arricchiti dall’esperienza con l’ ensemble “Les Talens Lyrique” di Christopher Rousset, i musicisti del Quartetto Ruggeri sono impegnati nella ricerca di un’interpretazione storicamente informata, proponendo una particolare vocalità all’esecuzione. L’utilizzo di strumenti, corde e archetti conformi non può sfuggire a un gruppo che porta il nome del rinomato liutaio cremonese Francesco Ruggeri.

Grazie alla loro lunga collaborazione con direttori del calibro di Christophe Rousset e di Philippe Herreweghe, i componenti del Quatuor Ruggeri hanno sviluppato una grande congenialità con il repertorio classico e del primo Romanticismo.