Georg Hendrik Witte (1843-1929):
Quartetto in la maggiore per archi e pianoforte op. 5; Quintetto in mi bemolle maggiore per corno e archi opera postuma
Una carriera movimentata
Georg Hendrik Witte influenzò per circa quarant’anni il panorama musicale della città di Essen. Nel corso di questo fecondo periodo si verificarono parecchi eventi di grande importanza, tra i quali va citata la memorabile prima esecuzione assoluta della Sesta Sinfonia di Gustav Mahler tenutasi nel maggio del 1906, una delle pietre miliari della cronaca musicale cittadina. Lo straordinario talento dimostrato da Witte come direttore musicale e artistico dell’orchestra tedesca ha finito per oscurare completamente la sua produzione da compositore. In questo disco di sorprendente bellezza il Mozart Piano Quartet e due solisti di talento come la violinista Cornelia Gartemann e il cornista Radovan Vlatkovic eseguono il Quartetto per archi e pianoforte e il Quintetto per corno e archi, due opere cameristiche composte dal giovane Witte negli anni che trascorse a Lipsia, che tratteggiano l’immagine di un artista talentuoso, in possesso di una formazione molto accurata e fermamente determinato a seguire un proprio itinerario musicale.
Un quartetto di alto profilo
Sul frontespizio del suo Quartetto per archi e pianoforte il giovane Witte fece stampare con malcelato orgoglio “Vincitore di un premio all’Istituto Musicale di Firenze”. Questo riconoscimento appare del tutto giustificato, in quanto quest’opera riesce ad affascinare gli ascoltatori fin dalle primissime battute. Strutturata secondo le eleganti forme classiche – a Lipsia gli allievi di composizione studiavano i capolavori di Mendelssohn e Schumann – quest’opera riesce più volte a sorprendere con modulazioni inattese e melodie di grande bellezza, che riuscirono a colpire anche il pubblico italiano, abituato ad apprezzare la morbida cantabilità del belcanto.
L’energia del quintetto
Il Quintetto per corno e archi in tre movimenti presenta un fascino del tutto particolare. Witte inviò questo lavoro a Johannes Brahms, con il quale era in contatto epistolare da parecchi anni. Evidentemente, il compositore amburghese non apprezzò l’idea innovativa di fondere sotto il profilo tonale i timbri diversissimi del corno e dei quattro archi in lunghe linee melodiche, anziché affidare al primo una serie di passaggi virtuosistici. In ogni caso, nel secondo movimento il corno fornisce di variazione in variazione un contributo determinante all’intensificazione dei tempi e della drammaticità, offrendo agli appassionati una meravigliosa esperienza d’ascolto.
Un insieme di stelle
Per eseguire il Quintetto per corno e archi, i componenti del Mozart Piano Quartet sono riusciti a trovare il solista migliore in circolazione, vale a dire il grande cornista Radovan Vlatkovic. Vlatkovic affronta i numerosi passaggi complessi di questo lavoro con un timbro meravigliosamente morbido, mettendosi in evidenza in parecchi spunti da applausi a scena aperta. Da parte sua, Cornelia Gartemann si rivela una perfetta addizione per l’ensemble, offrendo un’esperienza di ascolto del tutto nuova, che viene esaltata al massimo grado dallo straordinario suono tridimensionale garantito da questo SACD ibrido multicanale.
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