In Quasi Troppo Serio, il primo lavoro discografico di Enrico Zanisi, gli ingredienti per la ricerca di un immediato consenso ci sono tutti: talento, padronanza della tecnica, idee musicali di grande afflato melodico, trattamento brillante del pianoforte, tocchi di delicatezza luminosa - come in Corale, Il Volo, Il Caso Pone che portano la firma dello stesso Zanisi - studio e approfondimento del repertorio jazz (e non solo) raffinato attraverso un filtro del tutto particolare. Indole positiva e trasparente e un curriculum tale da alimentare ben pochi dubbi, a diciannove anni Enrico Zanisi sta in scena da grande artista. E’ interessante poi che un pianista e compositore così giovane sappia dare volto nuovo a brani come Just in Time (Berlin/Styne), Easter Eggster (Burk), Alfie (Bacharach), dialogando alla pari con musicisti formidabili e di consumata esperienza come Ettore Fioravanti (batteria) e Pietro Ciancaglini (contrabbasso), proponendo insieme ai due “veterani” del jazz quasi un tema di conversazione di grande equilibrio tra improvvisazione e contrappunto - ne è un esempio l’articolatissima Isidore firmata da Ettore Fioravanti - tra rarefazioni ed esuberanza ritmica, e allo stesso tempo con abbinamenti fantasiosi ed eleganti. Zanisi alla fantasia e all’eleganza affianca anche leggerezza, sa offrire una musica ad alto potenziale emotivo che si racconta amabilmente da sola, grazie anche alla ripresa naturale e ben definita in tutta la gamma realizzata nello studio di registrazione di Nuccia. Gli strumenti rimangono pianoforte, contrabbasso e batteria, suonati con grande veemenza, eppure la scrittura è decisamente corposa quasi orchestrale, e ognuno degli undici brani ha una forte ragione d’esistere, un quid che subito ne rivela un perché, salvo poi aggiungerne altri ancora, stratificati più sotto o poco più in là. Traccia dopo traccia si ha la sensazione che, oltre a confezionare un prodotto che riesce a scavare nell’intimo e a spiazzare per eclettismo, tensione e volontà di comunicare, tutti si siano divertiti, da una parte e dall’altra del mixer. Il giovanissimo Zanisi, dopo il successo ottenuto all’ European Jazz Expo 2009 di Cagliari e il concerto (sold-out) di presentazione del nuovo album tenutosi alla Casa del Jazz di Roma, sembra avere tutte le carte in regola per indirizzare il proprio mestiere verso approdi decisamente interessanti.)
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