Quattro madri

Un romanzo che ho apprezzato tantissimo. Con una sorta di viaggio introspettivo, alla ricerca del proprio passato, Amal ci permette di immergerci e ripercorrere le vicende della sua famiglia. Quattro generazioni a confronto, quattro donne coraggiose con personalità diverse ma significative il cui destino è intrecciato e da cui dipende il futuro. Quattro madri è una storia di indipendenza, quella di quattro madri, colpite da una maledizione, che riescono a Un romanzo che ho apprezzato tantissimo. Con una sorta di viaggio introspettivo, alla ricerca del proprio passato, Amal ci permette di immergerci e ripercorrere le vicende della sua famiglia. Quattro generazioni a confronto, quattro donne coraggiose con personalità diverse ma significative il cui destino è intrecciato e da cui dipende il futuro. Quattro madri è una storia di indipendenza, quella di quattro madri, colpite da una maledizione, che riescono a reinventarsi e a districarsi nella Gerusalemme dell’ultimo secolo. Una scrittura coinvolgente, scorrevole e descrittiva che permettere di immergerci negli odori e nei rumori del suq. Un romanzo particolare, forte.

Se potessi definire questa storia direi che è una storia di coraggio, forza e indipendenza. L’arco temporale è anni venti – anni ottanta del ‘900 a Gerusalemme e per una donna vivere da sola, con le proprie forze, allevare i figli e resistere alle dicerie era prova di un grande spirito. Ognuna ha i suoi momenti deboli, le sue esperienze terribili, ma a nessuna capiterà mai di rimanere a terra dopo essere caduta. Fame, povertà, guerra e abusi non basteranno a fermare le donne allevate e temprate da Sarah. Quest’ultima, infatti, è la vera protagonista del romanzo: al contrario della madre che è un personaggio debole e di poco rilievo, Sarah è la vera roccia. Chiunque legga questo libro non potrà non ammirare la sua tenacia e non potrà non volersi un po’ ispirare al suo coraggio. La narrazione non è caratterizzata dal tipico intreccio delle storie che raccontano una storia passata alla nuova generazione, infatti sin dai primi capitoli Amal lascia il lettore nelle mani nel passato per riaffiorare solo quando cronologicamente arriva il suo turno, alla fine. Questo certo contribuisce a evitare che si crei qualche dubbio o qualche spaesamento e rende la lettura più fluida. Lo stile non è semplicistico e ho trovato giusta la dose di descrizioni: non ce ne sono tante da rende la lettura pesante, né così poche da lasciare un senso di vuoto.

Un gran bel libro. Bisogna lasciarsi andare un po', per seguire questa storia di generazioni che si susseguono diverse ma sempre forti nel riconoscere e alimentare le proprie radici. Un libro pieno di personalità, di forza femminile, di sorriso e di tenerezza. Poi, una scrittura viva, molto visiva e piacevole. Vale il viaggio. perché un po' ti porta là.