I quattro regni

La definirei "un'epopea del sentimento". Non nel senso di uno smielato sentimentalismo, ma per la grande capacità dello scrittore di descrivere e approfondire la psicologia dei personaggi che intrecciano relazioni intense e sincere nel corso di tutta la vicenda. Il romanzo, pur inserendosi a pieno titolo nel più classico filone del genere fantasy, rivela forza creativa e spunti realmente interessanti. Quel che più colpisce è la purezza dello sguardo con cui viene rappresentato il mondo che fa da sfondo alla trama, la sensibilità dell'autore nel mettere a nudo le paure e le preoccupazioni di personaggi inevitabilmente travolti da eventi disastrosi, irreversibili e non previsti; ma le dolci note della speranza riecheggiano per tutto il romanzo come un filo rosso, assolutamente inconfondibile, conducendo per mano il lettore sino al finale di una storia che ha il pregio di infondere un caldo senso di serenità, nel lungo e accidentato cammino verso la pace. Fra riflessioni acute sulla storia, la società, il potere e l'uomo, che travalicano i confini dell'ambientazione fantastica per approdare nel presente, dove problemi e tematiche del genere possono ancora essere concretamente sentiti, non può che rimanere in chi legge la malinconia che tacitamente accompagna il termine di un romanzo, la fine di un capitolo che ha lasciato il segno. Un libro assolutamente da leggere e amare.