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Un classico del western girato alla fine degli anni '50, girato da uno specialista del genere, con ottimi attori e una famosa canzone di Frankie Laine a fare da colonna sonora.
Condivido l’opinione di Maurizio. La prima versione era solo una buona idea. Io lo andai a vedere solo perché ero attratto dalla canzone cantata da Francesco Paolo Lo Vecchio (in arte Frankie Lane, o Laine). A quel tempo si andava a vedere un film, anche solo per questo, perché non c’erano molte occasioni per riascoltare una colonna sonora di successo. E poi i nomi degli "interpreti erano generalmente più importanti della qualità del film. Le incongruenze erano molte. Glenn Ford non ci stava bene nei panni del delinquente e Van Heflin si esponeva oltre il verosimile. I seguaci del bandito estradato erano troppo violenti e non si preoccupavano affatto che il loro capo, proprio a causa loro, si poteva prendere l’ergastolo, ovvero rischiava di essere giustiziato sommariamente. La conversione del capofuorilegge, in favore di chi lo scorta, appariva gratuita, solo perché il bandito era convinto di poter godere di un processo, di non essere linciato e quindi di poter evadere subito dopo. Nessuno poteva fare affidamento su tale soluzione, soprattutto se i suoi seguaci lasciavano cadaveri per la strada. Meglio il remake, grazie all’introduzione di tutti i necessari dettagli. E’ molto evidente l’aggancio al treno alla musica di Tiomkin e ai personaggi vulnerabili di "Mezzogiorno di fuoco". Ovviamente quasi tutti si uniscono al branco, dicendo "bello, capolavoro", e talvolta "brutto", ma col timore di stare a bestemmiare, senza mai valutare se la storia è convincente e i personaggi possano riuscire verosimili. Sono gli stessi che hanno apprezzato, sempre per unirsi al branco, le assurdità di Sergio Leone.
Questa versione originale è solo una buona idea, intewrpretata, in maniera zoppicante, con i mezzi e gli stilemi dell'epoca. Alla fine, la resa cinematografica non è assolutamente all'altezza dell'odierno remake. Qui abbiamo scenografie quasi posticce, un cast buono ma scombinato, con Heflin non adatto nella parte del buono e peggio ancora Ford in quella del cattivo. Praticamente nullo il contorno. Ottima solo la colonna sonora. Sconclusionato e buonista il finale. La versione odierna è tutta un'altra storia, con un maggiore approfondimento psicologico dei personaggi (anche se, a tratti, in chiave strappalacrime, dal figlio tubercolotico al bambino abbandonato futuro fuorilegge). Ma la storia è molto piu' realistica e movimentata (forse solo lo scontro iniziale è leggermente sopra le righe e inutilmente spettacolarizzato dalla Gatling) e il finale è all'altezza. Tornando all'originale del '57 merita comunque la visione anche per avere un punto di riferimento per apprezzare meglio quella fatta 50 anni dopo.
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