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Anno edizione: 2016
Anno edizione: 2016
Anno edizione: 2017
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Nella California del 1969, la quattordicenne Evie entra a far parte di una setta in cui sesso e droga regnano indiscussi. Ne fanno parte ragazze di ogni età, accomunate da passati più o meno complicati, e un uomo: Russell. Si tratta della storia vera della setta di Charles Manson, spietato criminale colpevole di numerosi delitti, tra cui quello in casa Polanski, che viene raccontato in questo romanzo. Tenendo ben presente che si tratta di un esordio e che l’autrice è molto giovane, non posso che considerarlo un buon romanzo. La scrittura è scorrevole, schietta, fredda come un romanzo del genere deve essere scritto.
Sono rimasta molto colpita dal fatto che si tratti di un libro d'esordio di una giovane scrittrice statunitense Emma Cline. Lo ha scritto a soi 24 anni! Ho apprezzato in maniera particolare il modo in cui parla della vita e dei turbamenti delle adolescenti e di quel periodo di transizione dal quale tutte siamo passate. La sotria evoca non troppo celatamente i delitti di Charles Manson, ma il modo in cui il tema è affrontato è del tutto nuovo e coinvolgente.
Davvero, davvero notevole. Per fortuna c'è ancora gente che scrive come si deve. Ammetto che la trama di questo libro non mi ha entusiasmato, però è scritto così bene che quella passa in secondo piano. Più che i fatti in sé, Emma Cline racconta l'adolescenza femminile, che cosa significhi essere ragazze in una società maschilista. E lo racconta benissimo, trascina il lettore dentro la testa di Evie, lo fa sentire come lei. Inoltre rappresenta i personaggi in maniera esemplare, non solo descrivendoli ma anche mostrandoli: sembra davvero di averli davanti agli occhi, di poter osservare i loro gesti da vicino. Lo stile è una cosa meravigliosa, come ho già detto. Il libro è scritto benissimo, e in particolare le similitudini sono geniali, originali e molto efficaci. Sono rimasta impressionata dalle capacità di questa autrice. Un po' meno dalla storia, ma non importa poi tanto.
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