Ranocchio salva Tokyo

Ho finalmente assaggiato Haruki Murakami, e direi che era pure ora visto quanto se ne parla bene ed è presente in ogni libreria! Non posso dire di essermi fatto un'opinione precisa, questo no, però questo racconto surreale, per certi versi onirico, mi è senz'altro piaciuto. È un omaggio alle grandi battaglie invisibili che si combattono ogni giorno mentre il mondo, quasi con indifferenza, continua ad andare avanti... Ho idea che prima o poi io e il sensei Murakami ci faremo una chiacchierata molto più approfondita.

Confesso: Ranocchio salva Tokyo è il primo libro di Murakami Haruki che leggo. Non conosco, quindi, l'immaginario di cui l'autore si nutre. Stando a quello che leggo in questo libro, il suo essere "giapponese" si incontra con grandi scrittori e pensatori occidentali: Joseph Conrad, un polacco naturalizzato inglese, Dostoevskij un russo, Hemingway un americano, Nietzsche un tedesco. Ho trovato questo romanzo breve (o novella) straordinario. Dubito d'averlo capito, ma so che rileggerei le sue sessanta pagine -anche meno perché l'edizione Einaudi è illustrata - a ripetizione. I temi sono la paura e l'odio, ma soprattutto il loro contrario: il coraggio e l'amore. Ma il tema è anche l'immaginazione e come usarla.

Illustrazioni eccezionale ma trama povera.