Capolavoro di uno dei maestri della narrativa sudamericana, Rayuela trasporta nel fulcro di un mondo quanto mai reale e vivo. Il protagonista non ha punti di riferimento, non ha consolazioni al di fuori della sua Argentina, quella Buenos Aires dove tornerà per ritrovare un se stesso forse perduto, forse inadeguato e sperduto, ma profondamente immerso nel Gioco del Mondo. Ho provato a leggerlo in tutti i modi consigliati dall'autore, e consiglio anche a voi di provarli tutti.
Rayuela. Il gioco del mondo
«Contro-romanzo», «cronaca di una follia», «il buco nero di un enorme imbuto», «un grido di allerta», «una specie di bomba atomica», «un appello al disordine necessario»: con queste e altre espressioni venne salutato al suo apparire, nel 1963, Rayuela, uno dei capolavori del Novecento che ha cambiato la storia del romanzo e la vita delle persone che lo hanno letto.
In una Parigi popolata da affittacamere xenofobe, intellettuali male in arnese, pianiste patetiche, scrittori distratti, facili vittime di incidenti stradali, l'eterno studente argentino Horacio Oliveira si muove attraverso la città e l'esistenza come attraverso le caselle del «gioco del mondo». Un percorso dalla terra al cielo, da Parigi a una Buenos Aires grottesca alla ricerca del Centro, della vera vita e soprattutto di Lucía, «la Maga», inconsapevole depositaria di ogni mistero e pienezza, l'unica che non dimentica che, in fondo, «per arrivare al Cielo servono solo un sassolino e la punta di una scarpa». A oltre cinquant'anni dalla prima pubblicazione Rayuela. Il gioco del mondo è accompagnato da un'appendice in cui Cortázar stesso racconta la storia del libro.
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Anno edizione:2015
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ALBERTO CARLO MARIA VENDITTELLI CASOLI 05 dicembre 2017
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Lo pensavo scomodo e complicato da leggere questo 'Liber Fulguralis', ma non lo è. È la personale disperata appassionata battaglia di Cortàzar contro l'inputridimento della sua prosa, contro i luoghi comuni della struttura narattiva a favore della pulizia della lingua - così dice lui. Secondo me l'ha vinta. Sì, c'è da saltellare per i prevalentemente brevi capitoli, (non me la vedo molto pratica la lettura su ebook), però in sostanza trattatasi di una storia, di più storie che seguono il loro filo, seguono le strade e gli arrondissements umidi e incantevoli di Parigi, intervallate da digressioni disquisizioni citazioni aneddoti flussi di coscienza brainstorming letterario-esistenzial-filosofici presenziati da donne silenti-vacue-piangenti e innaffiati da cognac e mate. Caos organizzato. Come i voli pindarici di Marìas, per dire, ma che invece di essere integrati nel testo, puoi andare a sbocconcellare di tanto in tanto nella seconda metà del libro, solo se ti va, magari per grattarti quello strano prurito di ermeneutica e di 'controromanzo' che ogni tanto ti può cogliere. Questo ghiotto escamotage narrativo stuzzica la curiosità che si autoalimenta via, via e diverte, imprimendo una specie di accelerazione alla lettura; un po' come i biscotti - ancora uno và, ancora uno... difficile mollarlo, e così si arriva alla fine. E dopo 547 pagine di pioggia, Francia, Argentina e giochi linguistici, tu e il tuo libro ne uscite un po' sbertucciati; la mappa del cuore di Parigi scarabocchiata, un bel po' di esercizi di motricità fine portati a termine e una salutare ginnastica per il cervello eseguita, e si può dire che quel che rimane non è semplicemente la storia di una passione (che a me è sembrata amore) scritta magnificamente, ma un vero e proprio spalancamento delle "doors of perception" - non sono in grado di spiegarlo meglio.
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PAOLO PIZZIMENTO 28 novembre 2017
Se nel Novecento esiste un romanzo che sia a un tempo contro-romanzo e un romanzo-mondo, è proprio il capolavoro di Julio Cortázar, maestro insuperabile del racconto che qui sperimenta la sua scrittura fino ai suoi limiti estremi. Un romanzo-mondo, dicevo, ma se il mondo moderno è frammentato e contraddittorio, tale sarà anche il romanzo che lo rappresenta, lo ricrea, lo critica. Da qui i due ordini di lettura (ma Cortázar offre al lettore anche la possibilità di leggere Rayuela in qualsiasi ordine desideri); da qui l'odissea del suo protagonista, emigrato argentino tra un'altra parte che è la Parigi dell'alienazione e questa parte che è la Buenos Aires tra ricordo e ritorno. Perché Rayuela, scrive Cortázar, è molti libri. Chi lancerà il prossimo sassolino nel Gioco del Mondo?