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Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2018
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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Lettura straziante e bellissima. Un finale di trilogia meraviglioso, lo consiglio a tutti. Mi mancheranno tutti: Amani, Jin, Shazad, Ahmed, Sam, Hala e tanti altri. Mi mancherà anche il deserto. E la magia. Spero di poter leggere altro di Alwyn Hamilton.
Ho appena terminato di leggere questo libro (dopo aver divorato i primi due) ed ho qualche lacrima che mi scende sulle guance. Non piangevo per un libro dall' "always" di Severus ad Harry. Questa trilogia mi ha tenuta incollata alle pagine e con il fiato sospeso. L'ho divorata come non accadeva da tempo perché è magica. Scritta superbamente, coinvolgente, sognante, fantastica, ottimamente strutturata (con personaggi caratterizzati in modo sublime) e, di nuovo, magica. Sarà stata l'ambientazione (il deserto), sarà stata la storia, saranno stati i personaggi, saranno state le parole magicamente intrecciate tra loro ma non ho potuto fare a meno di amare questa trilogia,anche pazzamente, lo ammetto. Se siete un pò orfani di Harry fa per voi. Se amate l'avventura fa per voi. Se non vi piace il deserto, ma anche se vi piace, fa per voi perché dopo lo amerete. se vi sentite un pò ribelli fa decisamente per voi. Insomma, è una trilogia consigliatissima
se siete amanti del genere non potete perdervi questa trilogia poco pubblicizzata ma assolutamente fantastica. Spero tanto facciano il film. La trilogia non è troppo lunga e pur rimanendo ovviamente nel fantasy non siamo nell'ennesima telenovela con assurdità annesse. Ha una scrittura molto scorrevvole e si entra subito nel vivo della narrazzione. trovo geniale aver ambientato una storia del genere in un ipotetico paese arabo, mettendo però al centro della narrazzione moltissimi personaggi femminili indipendenti, forti e assolutamente magnifici.
Recensioni
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Che io sia una grande fan della serie di Alwyn Hamilton non è certo un mistero. L'ho scoperta quasi per caso, leggendola senza aspettarmi nulla ed è stato subito amore.
Sin dalle prime pagine la saga Rebel of the Sands mi si è piantata nel cuore, togliendomi il respiro con la sua travolgente bellezza. E se già dal primo libro è stato chiaro che Alwyn Hamilton avesse dato vita a una storia destinata a imprimersi nella memoria di molti, con il suo capitolo finale Rebel. La nuova alba ne abbiamo avuto conferma. Nonostante i piccoli punti deboli della trama, l'autrice è riuscita a catturare e meravigliare ancora una volta.
Quella della Hamilton è una serie diversa dai soliti YA che pullulano sugli scaffali: coraggiosa, esplosiva e perfetta per ogni lettore che sappia gustarsi un buon fantasy. Tra le sue pagine non troverete alcuna traccia di romanticismo soffocante, nessuna damigella in pericolo né drammi superflui.
Non ci sono mezzi termini per Alwyn Hamilton, solo una storia che merita di essere letta, bella e suggestiva, straziante ed epica come poche che nel suo capitolo finale assume uno spessore e una profondità inattesi. Incontrare per l'ultima volta gli eroi che già mi avevano tolto il respiro nei libri precedenti è stata un'esperienza irripetibile, che ricorderà sempre con grande emozione. Certo, sarei stata ancora più soddisfatta se l'autrice avesse smussato alcuni angoli, per così dire, ma la perfezione non è sempre facile da ottenere.
Se volete che vi racconti quello che la conclusione di questa serie mi ha fatto provare, ma temete di imbattervi in spoiler indesiderati, state tranquilli: non potrei mai rovinarvi la lettura e questa recensione è spoiler free!
In un’epoca lontana, all’alba della prima guerra, terminata ormai da molto tempo, i Djinni immortali crearono la vita e la morte. Diedero alle loro creature un corpo che poteva essere ferito, distrutto e disperso come sabbia, e poi li illuminarono con una sola scintilla del loro fuoco, che un giorno si sarebbe estinta.
Quando ho saputo che la Giunti avrebbe portato in Italia l'ultimo capitolo di questa serie in anteprima mondiale, la mia gioia è stata incontenibile. Bramavo con ogni fibra di potermi ricongiungere ad Amani, la ragazza del deserto con il grilletto facile ormai conosciuta come Il Bandito dagli Occhi Blu e con tutti i suoi amici ribelli. Solitamente tengo a freno le attese, in particolare riguardo a una conclusione di serie. Ma il mio attaccamento per la saga di Alwyn Hamilton ha assunto una dimensione tutta sua, che mi ha impedito di mantenere le aspettative ai minimi termini.
Da Rebel. La nuova alba mi aspettavo dramma, azione, lacrime e avventura. Mi aspettavo un finale mozzafiato, di quelli che marchiano a fuoco e non lasciano scampo. Mi aspettavo emozioni fortissime, pugni nello stomaco e brividi sulla pelle. Troppo? Forse. Eppure, incredibilmente, le mie aspettative sono state soddisfatte.
Con Rebel. La nuova Alba Alwyn Hamilton ci trascina nel cuore della rivoluzione per cui Amani, Jin, il Principe Ribelle e i suoi amici hanno lottato con le unghie e con i denti. Una rivoluzione sanguinosa, che ha richiesto e richiederà ancora grandissimi sacrifici.
Sin da subito è chiaro che tutto quello per cui i nostri eroi hanno combattuto sembra essere sul punto di sgretolarsi e che sul Bandito dagli Occhi Blu pesano responsabilità fin troppo gravose. Ma il destino, in un mondo in cui magia e mito tengono per mano la realtà, può essere imprevedibile e Amani lo scoprirà sulla propria pelle: ci sono ferite che non si saneranno mai, sacrifici che richiedono prezzi troppo alti e c'è quella voglia di rivalsa che infiamma i cuori e non dà scampo.
Se pensate di sapere cosa vi aspetta, dunque, sappiate che vi sbagliate: Rebel. La nuova alba vi saprà catturare e sorprendere fino allo struggente epilogo.
Quanto può essere difficile recensire l'ultimo libro di una serie, senza rivelare praticamente nulla della trama? Lasciate che ve lo dica io: tantissimo. Le mie dita fremono dalla voglia di raccontarvi delle incredibili gesta di Amani, protagonista coraggiosa e carica di verve, forte e ostinata come le tempeste di sabbia del suo adorato deserto. Vorrei dirvi quanto è cresciuta la ragazza che fuggiva da un matrimonio combinato, con al fianco un ribelle scarmigliato dalla lingua tagliente e nella fondina una pistola sempre pronta a sparare. Vorrei spiegarvi quanto io sia fiera della sua crescita, del suo spirito indomito, della sua tempra, del suo essere pronta a tutto pur di salvare chi ama.
Mi piacerebbe raccontarvi di Jin e della sua profonda devozione, di quanto sia stato coraggioso e fiero anche al cospetto di ciò che fa più paura, di quanto si sia dimostrato degno dell'amore di Amani. E, ancora di più, vorrei parlarvi del valore con cui i ribelli hanno combattuto contro la tirannia del Sultano, di quanto mi abbiano straziato le morti sul campo, di quanto mi abbiano sorpreso i colpi di scena e di quanto io sia fiera di ognuno di loro.
Ma se vi dicessi tutto ciò, se vi spiegassi cosa ho provato e perché, vi toglierei ogni piacere. Mi limiterò a dirvi che il finale della serie di Alwyn Hamilton è stato eccezionale. Rebel of the Sands è indubbiamente una delle serie fantasy YA più belle in circolazione: originale, epica, magica e inaspettata. Se potessi ringrazierei l'autrice per aver dato vita a una storia così vibrante e unica, il cui sensazionale epilogo riesce ancora a commuovermi a distanza di giorni.
Unico neo? Mi è mancato Ahmed. Diciamo pure che lui, così come altri (Shazad e il Sultano) sono stati i grandi assenti della storia, raccontati quasi come le altre tante fiabe di Amani: troppo distanti, troppo marginali. Ma non importa, perché li ho amati follemente, tanto da non essere mai sazia delle loro avventure. Un consiglio: leggete questa serie.
Recensione di Glinda Izabel
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