Redemption Song

Documentario capolavoro, in cui la regia affida ad un rifugiato l'alter ego con cui capovolgere il punto di vista della narrazione corrente sui complessi meccanismi che regolano il fenomeno migratorio. Un filmato denso di rivelazioni e umanità, che mentre auspicherebbe il trionfo della libertà di movimento per tutti, si pone il problema di farsi strumento, attraverso il cinema, di porre un freno alla perdita di vite del continente africano che pare ineluttabile. Attraverso un viaggio di ritorno a casa del protagonista che diviene speculare viaggio dell'anima dello spettatore, siamo obbligati a riconsiderare i nostri misfatti occidentali e a fare i conti con il nostro razzismo sommerso, che sguazza nelle nostre ipocrisie. Come il suo degno e più famoso collega I'm not your negro, il docu-film Redemption Song è dotato di un potere catartico, che meriterebbe senz'altro una più ampia e sostenuta visibilità