Rosemary's baby

“Rosemary’s Baby” è un romanzo agghiacciante perché racconta di un male che per portare a termine i suoi foschi disegni assume la maschera civilizzata della cortesia e dei buoni sentimenti. Rosemary, con le sue speranze da sogno americano - tanti figli, un marito di successo e una grande casa - e la sua ingenuità, è la protagonista perfetta di questo incubo trasposto su carta, in cui delle menti demoniache sembrano essersi accanite in gruppo contro quanto di più indifeso e puro ci sia al mondo: una madre e la sua creatura. Indimenticabile romanzo che ha generato un'altrettanto suggestivo adattamento cinematografico.

Il capolavoro di Ira Levin (1967). Straordinario thriller soprannaturale, un'avvincente discesa nei misteri neri del satanismo e della stregoneria, un romanzo mozzafiato narrato con maestria e competenza. Un'opera che inizia con ritmi lenti, e man mano ci conduce dentro un universo da incubo, rivelando credenze e pratiche magiche inenarrabili, effettuate da personaggi insospettabili ed influenti. Attraverso la fiction, Levin ha saputo raccontare il lato oscuro (e assolutamente reale) della società moderna, e descrivere con sapienza certi terribili rituali, antichi quanto il mondo. Certi libri dicono molto di più di quanto sembri, Rosemary's baby è uno di questi. Invito i lettori più curiosi a studiare il caso dell'assassinio rituale di Sharon Tate, uccisa mentre il marito, Roman Polanski (figura inquietante accusato di pedofilia) promuoveva in Europa il suo film tratto da questo romanzo. La realtà a volte è peggiore della finzione...

Letto in due giorni, l'inizio è leggermente noioso, poi però è difficile smettere di continuare la lettura. Ricco di suspense e finale degno di essere chiamato horror. Consigliatissimo.